07/06/2005 16:11
Appuntamenti
L'incontro in Provincia con la Giunta regionale
«Bisogna dislocare le funzioni nell'area metropolitana»
Romagnoli: «Poniamo la questione dello sviluppo, ma ci vuole grande coerenza»
«Abbiamo davanti a noi due prospettive: una facile, il declino dell'area, limitarsi ad assecondare questo stato di cose; l'altra, più difficile, è operare per una nuova fase di sviluppo. Noi poniamo la questione di un nuovo sviluppo, sapendo che occorre grande coerenza e iniziativa». Sono le parole iniziali dell'intervento svolto dal sindaco Marco Romagnoli, nell'incontro fra la Giunta regionale con la Provincia, le amministrazioni comunali pratesi e con le categorie economiche e sociali, svoltosi stamani in Palazzo Buonamici, sede della Provincia di Prato.
Grande coerenza, che nelle frasi di Romagnoli, significa comprendere «che la crescita comporta più popolazione e più consumi e l'aumento dei flussi pendolari nell'area metropolitana, una conurbazione di un milione e 400 mila persone che ha grandi potenzialità economiche e che non può essere un vincolo per lo sviluppo».
Un intervento, che nel porre all'attenzione quattro questioni (sistema delle imprese e industria, infrastrutture, cultura, formazione e università, salute e welfare»), ha avuto al suo centro l'idea dell'area metropolitana «entro cui occorre una dislocazione di funzioni fra i sistemi territoriali che la compongono». Ciò impone che il capoluogo regionale «adempia al suo ruolo di capitale della Toscana», ma per svolgerlo deve prendere atto di «questioni non risolvibili, ossia dell'eccessiva concentrazione e carenza di spazi di cui soffre».
La ricetta fornita dal sindaco di Prato, in questa prospettiva di area metropolitana, parte dalla «difesa dell'industria» e dalle necessità di «politiche industriali europee e nazionali», poichè «bisogna mettere le imprese nella condizione di investire e questo deve farlo la politica»; dalla messa a disposizione di aree per gli investimenti, come il Marcolotto 2, la più grande area industriale dell'Italia centrale situata nel cuore dell'area metroplitana, da programmi di diversificazione «che facciano della logistica una opportunità di crescita».
Indispensabile è però superare il deficit infrastrutturale «perchè non è possibile che occorra un'ora per spostarsi da Prato a Firenze, quando nello stesso tempo si va a Bruxelles», da qui l'idea di una metrotranvia che unisca Firenze a Prato e Pistoia, attraverso Campi Bisenzio e l'asse mediano della piana.
Per Romagnoli ci vuole anche più «cultura, formazione e ricerca» «Questa è una realtà, produttiva e di lavoro - ha affermato il sindaco - che ha saputo realizzare istituzioni culturali di grande pregio. Ne siamo orgogliosi. E' necessario potenziare queste strutture e discutere non di tagli alla cultura ma di come si trovano le risorse». In questo scenario «è da porsi anche la questione del Centro per l'arte contempranea 'Luigi Pecci', per cui bisogna andare al risanamento e al rilancio. Se non intendiamo assecondare il declino non possiamo lasciare al loro destino istituzioni culturali come il Pecci». Una questione, sottintesa nelle parole del sindaco, che non è solo pratese.
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