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Comune di Prato

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10/06/2005 15:42
Consiglio Comunale Approvato un ordine del giorno sulla qualità del'aria

Mezzi puliti e trasporto pubblico, i due capisaldi antismog

L'assessore all'Ambiente Curcio ha illustrato anche le strategie definite al tavolo dell'Anci. Il dibattito in aula.
Potenziamento del trasporto pubblico locale e rinnovo del parco macchine più vecchio ed inquinante: sono queste le due direttrici seguite da Prato e dagli altri Comuni per definire strategie condivise per combattere il problema dell'inquinamento atmosferico e prevenire nuove emergenze. La qualità dell'aria ieri è stata al centro sia della riunione dell'Anci Toscana con il neo assessessore regionale all'Ambiente Martino Artusa, sia del Consiglio comunale tramite la discussione di un ordine del giorno presentato dai consiglieri Ds Giuseppe Esposito, Andrea Ballini e Fabio Caregnato. L'atto chiedeva l'impegno dell'assemblea a continuare l'azione di confronto con le forze sociali ed economiche per elaborare proposte che migliorino lo stato dei veicoli più inquinanti nel trasporto merci e per una nuova logistica, a proseguire nella richiesta al Ministero dell'Ambiente di stanziamenti per misure strutturali risolutive, per il trasporto pubblico, il miglioramento dei servizi per la mobilità e la sostituzione graduale dei mezzi più inquinanti: «I sindaci non possono continuare ad agire nell'emergenza senza una seria politica nazionale su questi temi - si legge nell'ordine del giorno - Di fronte al problema di un veloce raggiungimento dei 35 giorni di sforamento previsti per i limiti più stringenti imposti dalla Direttiva europea dal 1° gennaio scorso soprattutto per il Pm10, amministrazioni come la nostra sono dovute ricorrere a misure d'emergenza come targhe alterne e blocchi domenicali: auspichiamo che il Governo attivi le procedure per avviare un serio percorso di concertazione che dia ai Comuni segnali concreti». Nella discussione è intervenuto anche l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio, illustrando al Consiglio quanto stabilito nell'assemblea dell'Anci Toscana a cui aveva preso parte nella mattinata. Tra i punti principali definiti nel documento discusso dall'associazione vi sono l'obiettivo di basare gli interventi da programmare per l'inquinamento atmosferico sul legame tra ambiente, mobilità e salute e la richiesta al Governo di rifinanziare i progetti di infrastrutturazione del trasporto pubblico, in primo luogo delle tramvie: «A differenza dell'inverno passato ora non stiamo vivendo emergenze dal punto di vista dello smog, ma in vista di possibili periodi critici vogliamo studiare degli interventi omogenei e delle azioni strategiche comuni, il più possibili condivise. Inoltre come abbiamo fatto con la recente giornata di studio sulla qualità dell'aria, intendiamo ampliare il quadro conoscitivo in merito, coinvolgendo tutte le competenze tecniche e politiche per un'azione mirata: il Piano di risanamento della qualità dell'aria di cui il Comune si è dotato nel 2004 in attuazione del Piano reguobnale si basa principalmente sul potenziamento del trasporto pubblico e della mobilità alternativa, come ad esempio le piste ciclabili, a discapito di quello privato e sul rinnovo del parco macchine. Siamo favoriti in questo dallo svilupparsi nei cittadini di una 'coscienza ambientale' e di cultura che insieme al diritto alla mobilità per imprese e persone mette anche il rispetto dell'ambiente soprattutto per la salute». In tema sostituzione del parco auto, l'assessore Curcio ha sottolineato anche che il Governo non ha riprogrammato i finanziamenti per il Progetto metano, sospendendo gli incentivi rimasti fermi ai mezzi immatricolati entro il 29 aprile 2004. Nel dibattito ha preso la parola anche Filippo Bernocchi di An, membro della presidenza dell'Anci, che ha fatto un resoconto dello stato di attuazione del tavolo di confronto sulla qualità dell'aria istituito dall'associazione dei Comuni con l'Unione delle Province italiane, le Regioni e i Ministeri dell'Ambiente, delle Infrastrutture e della Salute: «Il problema non può essere risolto in breve tempo e deve essere sottoposto all'Unione europea - ha detto - l'Italia ha infatti due grossi problemi che incidono pesantemente sull'inquinamento e sulla concentrazione delle polveri: ricambia l'aria ogni 15 giorni, rispetto ad esempio all'Inghilterra che la ricambia ogni 3, e specialmente in certe zone come la pianura padana presenta un terreno che con certe condizini climatiche crea una sorta di pentola a pressione che non disperde le polveri. Ci siamo accorti tardi di questi problemi e siamo in ritardo rispetto all'attuazione della direttiva europea non per colpa di questo Governo, ma di quelli precedenti che non ne hanno preso coscienza. Le Regioni a suo tempo avrebbero dovuto fare un piano di risanamento della qualità dell'aria, presupposto tecnico per gli interventi governativi, come è avvenuto in Lombardia e Piemonte. Sappiamo poi che il traffico è responsabile dell'inquinamento in una percentuale che va dal 40 al 70%: le risorse nazionali non sono molte e sono necessari alti costi per risolvere il problema, ma il Ministero dell'Ambiente ha messo a disposizione i fondi che aveva, ovvero 100 milioni di euro. Come Anci abbiamo chiesto un'accisa sulla benzina, ma a causa dei costi raggiunti dai carburanti non è stata ritenuta possibile». Matteo Biffoni dei Ds ha replicato che nonostante la non favorevole situazione morfologica e climatica del Paese, non deve passare il messaggio che il problema è insuperabile e che manca un'azione solida del Governo al fianco dei Comuni: «Con le proprie possibilità Prato ha fatto della lotta allo smog una delle sue priorità con interventi sulla mobilità e sul trasporto pubblico». Dello stesso tenore l'intervento del capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo becheri, che ha proposto anche degli emendamenti all'ordine del giorno includendo non solo il Pm10, ma anche le polveri più fini e il particolato e considerando tutte le fonti, non solo il traffico: «Non credo che Altero Matteoli sia un buon ministro per svariati esempi che si possono fare, ma Bernocchi ha ragione quando dice che ci deve essere un richiamo all'Europa. Approveremo l'ordine del giorno, ma siamo convinti che bisognerebbe intervenire su tutte le fonti di inquinamento: la legge 1 del 2005 dice infatti che è necessaria la Valutazione di impatto ambientale per i principali interventi urbanistici: a Prato quest'opzione è stata applicata?» L'ordine del giorno con gli emendamenti proposti da Rc è stato approvato con 19 voti favorevoli, 3 astensioni di Fi ed un voto contrario di Fulvio Ponzuoli di An.
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