11/06/2005 13:57
Consiglio Comunale
Un'interrogazione del consigliere Aurelio Donzella
«Troppo poco personale all'Ospedale»
L'assessore Stancari: «Sono in corso le assunzioni di infermieri»
La situazione dell’ospedale Misericordia e Dolce è stata ancora una volta protagonista del dibattito in Consiglio comunale, sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario che quello del personale e della sicurezza all’interno del presidio.
A richiamare l’attenzione dell’Assemblrea su questi problemi è stata un’interrogazione presentata da Aurelio Donzella dell’Italia dei valori: «L'Ospedale di Prato è il quarto nosocomio della Regione considerata l'estensione, il numero dei posti letto, degli addetti e la quantità dell'attività diagnostica e terapeutica – si legge nell’interrogazione – ma ci sono delle criticità, come innanzitutto la carenza il personale, soprattutto infermieristico, ma anche medico: in radiologia per esempio, medici e tecnici sono costretti ad effettuare numerose ore di straordinario senza un adeguato recupero di ferie e quindi con grave rischio della propria incolumità, tenuto conto che chi presta servizio in questa branca deve usufruire di un maggior numero di ferie proprio per tenersi lontani all'esposizione ai raggi per un tempo sufficiente.
Per quanto riguarda il personale infermieristico, il rapporto ottimale tra personale infermieristico ed abitanti dovrebbe essere al 6,9 per mille, mentre la media della Toscana è attestata sul 5,47 per mille e l’Asl. di Prato con 240 mila abitanti conta 1000 infermieri pari al 4,1 per mille.
La carenza degli infermieri è resa ancora più drammatica dal numero di posti letto che è al di sotto dello standard regionale di 4 per mille. L'ospedale ha 550 posti contro una popolazione deil'U.S.L. di 250 mila abitanti: ne consegue che il loro lavoro è reso più faticoso e frustrante per l'elevata frequenza di degenti alloggiati nelle barelle o che devono ssere 'appoggiati' di volta in volta in unità operative diverse da quelle in cui sono effettivamente ricoverati. Recentemente ad un concorso con più di 400 partecipanti sono stati bocciati la metà, dei primi 100 in graduatoria solo la metà hanno accettato».
Il consigliere ha chiesto per questo che l’Amministrazione comunale interpelli i responsabili dell 'Asl: a) su quali misure intende adottare per completare gli organici dei servizi di radiologia, b) sulla necessità di espletare al più presto i concorsi per l'assunzione del personale infermieristico; c) sulla necessità, che pur nell'attuale emergenza casa, si recepiscano alloggi per gli operatori sanitari che
vengono da fuori con canone d'affitto calmierato così come avviene in altre Asl; d) sulla necessità di analizzare le cause del sovraffollamento del Pronto soccorso, e) sulla necessità di realizzare una sala operatoria per l'Ostetricia e la ginecologia sempre pronta e disponibile 24 ore su 24, con un anestesista esclusivamente per le emergenze senza incorrere in circostanze di grave pericolo; f) sulla necessità di raddoppiare il turno di guardia nel servizio di Ostetricia e ginecologia.
All’interrogazione ha risposto l’assessore alla Sanità Maria Luisa Stancari, che ha chiarito in primo luogo che in base alle previsioni della Finanziaria, a partire dal 30 dicembre 2004, si può assumere solo personale infermieristico appartenente alle categorie protette, ma non medici, che possono avere invece incarichi a tempo determinato: «La materia più che il Comune riguarda l’Asl, ma abbiamo comunque monitorato la situazione. Entreranno in servizio a partire dalla seconda metà di luglio 15 infermieri, per cui è uscito il recente bando a cui hanno partecipato 323 candidati e di cui ora si stanno svolgendo le ultime prove. Sono poi in corso le assunzioni per 10 operatori socio-sanitari e l’affidamento di 7 incarichi a tempo determinato per tecnici di radiologia in attesa del concorso per un posto. Quello degli alloggi è un problema annoso che stiamo cercando di risolvere insieme all’Asl, ma bisogna anche contare che l’emergenza abitativa riguarda più drammaticamente tante famiglie in città. Per quanto riguarda il Pronto soccorso, le attese si sono ridotte ad una media di 77 minuti, al di sotto della soglia indicata dalle Direttive sanitarie, sia per la creazione di un ambulatorio per i codici meno gravi che dei Centri di Primo soccorso per l’emergenza territoriale, oltre ad altre forme d’intervento, come l’associazione di medici di Medicina generale, che coprono il 40% della Provincia per 12 ore al giorno». L’assessore ritiene poi l’Unità di Ginecologia e Ostetricia un punto d’eccellenza dell’ospedale pratese che opera in sinergia con il Meyer di Firenze per i casi più complessi, anche se è pronto un piano di miglioramento per la gestione degli spazi e delle tecnologie, ma non del personale in tempi brevi. Sul fronte della sicurezza negli ultimi mesi l’ospedale ha provveduto a dotarsi di misure più stringenti e ad aumentare la vigilanza sia internamente che esternamente, con l’utilizzo di guardie giurate, Carabinieri in congedo, maggiore illuminazione in tutti i corridoi e gli accessi, telacamere a circuito chiuso ed allarmi: «Evidentemente più che un problema di misure anticrimine si tratta di un problema di civiltà contro cui anche l’azienda più efficiente è in difficoltà.
E’ intervenuto anche Andrea Amerini di Fi per sollecitare la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulle difficoltà dell’ospedale, con la presenza del Direttore generale. Gli ha fatto eco Leonardo Becheri, capogruppo di Rifondazione comunista, che ha affrermato che sarebbe necessaria una riflessione sui problemi del nosocomio pratese che da tempo sono sul tappeto, allargando il discorso alla sperimentazione della Società della salute.
Il consigliere Donzella, replicando alla risposta dell'assessore Stancari, ha sottolineato che, pur tenendo conto delle carenze derivanti dalle difficoltà finanziarie e del fatto che i problemi della sanità si scontrano con le previsioni del Governo e della Finanziaria in materia, l'opinione pubblica va comunque messa al corrente dello stato di precarietà in cui versano i reparti di ostetricia e ginecologia.
605/05
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