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Comune di Prato

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22/07/2005 15:16
Consiglio Comunale Domanda d'attualità di Bettazzi (An) e Luchetti (Fi)

'Nessun abuso edilizio nell'ex Asm di via Galcianese'

Due delibere di giunta e Consiglio del 1968 escludono irregolarità nell'ampliamento dell'immobile e vizi nella compravendita alla Provincia
L'ex sede di Asm di via Galcianese oggetto della triangolazione tra Comune, Provincia e Misericordia è stata protagonista di una domanda d'attualità presentata ieri in Consiglio comunale dal capogruppo di An Maurizio Bettazzi e da Giovanni Luchetti di Forza Italia per gli abusi edilizi che secondo i sottoscrittori sarebbero stati compiuti nell'ampliamento della palazzina alla fine degli anni '60 non rispettando l'area di rispetto cimiteriale con vincolo di inedificabilità assoluta stabilita da un Regio decreto del 1934. Nell'atto i due consiglieri chiedevano se il Comune era a conoscenza dell'abuso e della non commerciabilità dell'immobile e quali sono le intenzioni dell'Amministrazione una volta verificata la nullità parziale o totale dell'iter amministrativo che si è concluso con la compravendita dello stabile alla Provincia. La risposta è giunta dall'assessore ai Lavorio pubblici Enrico Giardi, che ha escluso l'esistenza di abusi edilizi e quindi di vizi nel contratto: 'L'intervento di ampliamento venne approvato con delibera aziendale di Asm del 23 novembre 1967 n° 267 e l'autorizzazione alla progettazione delle opere e a compiere i lavori venne data dalla giunta comunale il 29 ottobre 1968, mentre l'approvazione del Consiglio comunale arrivò due mesi dopo. L'importo era allora di 33 milioni di lire e venivano interessati dall'ampliamento la nuova sala mensa per 200 persone e gli spogliatoi. Queste delibere escludono quindi ogni abusivismo'. Il capogruppo Bettazzi ha replicato che permangono comunque varie perplessità e punti oscuri soprattutto per la leggerezza con cui sarebbe stata portataavanti la procedura, non perfettamente eseguita: 'Le modifiche non sono comunque citate nell'atto di compravendita e mi chiedo perchè manchi un elemento così importante come la triplicazione dei volumi della struttura. Inoltre rimane il vincolo per la zona cimiteriale, facendo anche finta che non ci siano i rilievi aerofotogrammetrici che indicherebbero che invece le modifiche sono state compiute tra il 1970 e il 1971. Perchè non è stata fatta a monte del procedimento una perizia per escludere difformità urbanistiche che avrebbero potuto viziare la vendita? Ci sembra insomma che la procedura sia troppo esposta ad azioni legali che potrebbero incidere sulla già precaria situazione delle casse comunali'.
772/05

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