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Comune di Prato

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29/07/2005 15:42
Consiglio Comunale Rifiuti, l'assessore Curcio chiude il dibattito

«E' responsabile chiudere la gestione del ciclo»

«Non si puo rinviare la soluzione del problema. La pressione ambientale è insostenibile»
«Non si può pensare che chi responsabilmente si pone il problema di governare l'intera filiera dei rifiuti è contro la collettività, mentre altri che respingono tale peso sono dalla parte dei cittadini. E' arrivato il momento di scegliere, non si può rinviare la gestione di un problema complesso, che determina una forte pressione ambientale, e con forti risvolti etici, sociali ed economici». Ha chiuso così l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio il lungo dibattito in Consiglio comunale sul documento preliminare del piano provinciale integrato per la gestione dei rifiuti, urbani e speciali, conclusosi con un odg votato dalla maggioranza e dal consigliere di An Filippo Bernocchi, che allinea il Comune di Prato alla scelte operate dal Consiglio provinciale mercoledì scorso, compresa l'accettazione dei criteri per la localizzazione di un impianto di termovalorizzazione. Del resto era stata lo stesso assessore Curcio, in apertura della discussione, a definire il senso del voto del Consiglio comunale: «Prato ha raggiunto un livello di raccolta differenziata che supera le indicazioni della legge, attestandosi sul 36,4%. E se l'obiettivo resta quello di massimizzare la riduzione dei rifiuti alla fonte, tutto ciò non basta. Abbiamo la necessità di chiudere il ciclo, anche perchè restare legati alla discarica significa rimandare al futuro la soluzione del problema. Senza contare che occorre dare autonomia al distretto, nel rispetto di ciò che prevede la legge regionale». Di fatto il Consiglio comunale, col voto sull'odg presentato dalla maggioranza di centrosinistra, ha dato il via libera alla procedura fissata dalla Provincia, con a) una prima fase che contempla l'applicazione dei criteri escludenti le zone non idonee ad ospitare un impianto di termovalorizzazione; b) una seconda fase per l'applicazione dei criteri per la determinazione delle aree potenzialmente idonee; c) l'ultimo atto con il coinvolgimento di tutti i soggetti sociali interessati una volta «che sia emerso il sito più idoneo». Ma se questa è la procedura, Curcio ha rivendicato il fatto che sul problema «non si può ragionare in astratto, poichè è una questione che ha bisogno di soluzioni». Soluzioni, che per l'assessore all'Ambiante del Comune di Prato «non sono venute da chi si oppone a certe scelte». Si è parlato di «arroganza - ha detto Curcio -. Ma in realtà si è abbandonato il forum di Agenda 21, voluto dalla Provincia, quando dai discorsi si è trattato di enucleare concretamente le soluzioni, con una base tecnica realizzabile. In molti parlano di raccolta differenziata al 90% e di 'opzione zero', ma non spiegano come fare a ottenere questi risultati». Anzi, nello stesso dibattito in Consiglio comunale, che pur è stato «un dibattito serio e attento», da alcuni interventi dell'opposizione «si è ricavata l'impressione che il problema rifiuti sia un falso problema. E invece non è così. Fra l'altro anche la raccolta differenziata, lo dicono gli esperti, in percentuali alte ha un problema di scorie da smaltire, da inviare in discarica. La realtà è che occorre una soluzione seria ed equlibrata, perchè siamo di fronte ad una pressione ambientale che non è più sostenibile, e perchè non c'è certezza dei costi, visto che dipendiamo dai gestori delle discariche. A Prato non siamo all'emergenza, ma in una situazione delicata. Che richiede una gestione responsabile e il completamento della filiera dei rifiuti».
797/05

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