03/09/2005 13:27
Appuntamenti
Lunedì 5 settembre, ore 21,15, in p.zza 29 Martiri
L'eccidio di Figline come emerge dagli archivi
All'incontro parteciperà il procuratore militare di La Spezia Marco de Paolis
Il Procuratore del Tribunale militare di La Spezia Marco De Paolis, artefice del processo che ha portato, nel giugno scorso, alla storica sentenza di 10 ergastoli per altrettante ex SS responsabili della strage di S.Anna di Stazzema, sarà a Figline lunedì 5 settembre (ore 21,15) in p.zza 29 Martiri, all'incontro dal titolo «6-7 settembre 1944: i fatti di Figline e Coiano/vicenda giudiziaria, documenti, testimonianze».
L'iniziativa, organizzata dal Museo della Deportazione nell’ambito di “Aspettando il 6 settembre” (data dell’eccidio dei 29 partigiani a Figline e giorno della Liberazione della città), promossa dalla Circoscrizione Prato Nord, vedrà, oltre alla presenza del magistrato spezzino, la partecipazione del presidente dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana Ivano Tognarini. I saluti saranno portati dal sindaco Marco Romagnoli e dal presidente dell’Anpi provinciale Ennio Saccenti. Interverranno inoltre Camilla Brunelli, curatrice del Museo della Deportazione, e Laura Antonelli, ricercatrice dell’Anpi giovani.
Alle ore 18,00 nella piazza di Figline, alla presenza dei relatori ospiti e di tutti i sindaci dei Comuni e del presidente della Provincia di Prato, su iniziativa dell’Anpi provinciale, saranno consegnate ai partigiani ancora in vita medaglie ricordo per il 60° anniversario della Liberazione nazionale.
L’incontro serale con il procuratore De Paolis ha anche lo scopo di fare il punto sulla vicenda giudiziaria che riguarda l’eccidio dei 29 partigiani a Figline di Prato, per mano di un’unità della Wehrmacht in ritirata. Nel settembre del 2003 lo storico Carlo Gentile presentò i risultati della sua ricerca svoltasi negli archivi statunitensi e tedeschi. Dopo quasi sessant’anni dai fatti fu svelato il nome del responsabile dell’eccidio: il maggiore di complemento della 334° Divisione di fanteria Karl Laqua. Al contempo si scoprì che il fascicolo, con le prime indagini degli Alleati sui crimini commessi nella zona di Prato, come del resto centinaia di altri fascicoli riguardanti altrettante stragi nazifasciste, era stato occultato, nel lontano 1960, nell’ormai noto “armadio della vergogna”, dove rimasero sepolti tutti gli altri incartamenti prima di essere portati alla luce nel 1994 dalla Procura militare di Roma, nel corso delle indagini sul caso Priebke.
Una commissione parlamentare, istituita anche su pressione della Regione Toscana, la più colpita d’Italia per quantità di eccidi e di stragi e per il numero complessivo delle vittime (oltre 5.000 su 15.000), sta ancora indagando sui motivi dell’insabbiamento dei fascicoli.
Nel 1994 anche il fascicolo pratese finì, per competenza, sul tavolo del procuratore Marco De Paolis al Tribunale militare di La Spezia.
I documenti consegnati al Museo della Deportazione nel 2003 dallo storico Gentile avevano già fatto emergere un fatto nuovo: le primissime indagini del Comando americano sull’eccidio di Figline erano partite da testimonianze su alcune uccisioni, da parte dei nazisti, avvenute nelle stesse ore a Coiano e a San Martino. Di questi episodi ancora poco si è parlato in città. Sulla base dei documenti dell’inchiesta americana conclusasi nel novembre del 1944, la sera dell’incontro sarà proposta una breve ricostruzione dei fatti. Un supplemento di indagine fu svolto dagli inglesi nell’aprile e nel giugno del 1945.
Il procuratore militare illuustrerà l'iter della vicenda giudiziaria di sua competenza, fino all’archiviazione, avvenuta recentemente, per morte presunta dell’imputato Karl Laqua, nato nel 1903.
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