«Il pericolo maggiore è perdere la capacità di unirsi»

«Il pericolo maggiore in situazioni di crisi è la perdita della capacità di unirsi, la ricerca del salvataggio per proprio conto. A Prato questo non avviene, nei momenti di acuta difficoltà si va oltre le differenze per concentrare le energie sul problema che rischia di mettere in discussione tutto il sistema». Ha sottolineato molto il sindaco Marco Romagnoli, nell'intervento conclusivo del Consiglio comunale straordinario sulla crisi del distretto, la volontà delle forze sociali e delle categorie economiche, nonchè delle istituzioni, di «muoversi insieme come un sol corpo sociale». Il sindaco ha poi parlato dell'oppurtunità offerta dal Piano strategico «che guiderà gli elementi, in base al quadro economico, sociale e culturale che da esso emergerà, sui cui definire la variante al Piano regolatore». Per Romagnoli «è importante, in questo momento di crisi, inquadrare bene la situazione in cui siamo e vincere una certa tendenza alla rassegnazione. In economia le aspettative contano, e se quelle positive talvolta non si avverano, quelle negative al contrario si verificano quasi sempre. Prato dopotutto resta una realtà dove ancora c'è una grande ricchezza, sia in termini finanziari che di capacità. Non possiamo dare l'impressione di essere già nel baratro. Se questo fosse vero per noi, per molta parte d'Italia lo sarebbe da tempo».