14/09/2005 16:21
Economia
A seguito dello sblocco delle quote import dalle Cina
Acte, in un documento le richieste delle città tessili
Sarà presentato a Bruxelles lunedì 19 settembre
La crisi del tessile-abbigliamento causata dalla concorrenza cinese, anche a seguito dello sblocco delle quote di import dalla Cina, sarà in primo piano a Bruxelles. L'ultima iniziativa di Acte Italia, l'associazione delle città tessili europee, è costituita da un documento sottoscritto dai comuni di Prato, Biella, Carpi, Schio, Montemurlo, Empoli, Montevarchi, Castefuorentino, Agliana, Montale, dalle province di Macerata, Milano, Novara, Pistoia, Prato, e dall'area di Barletta, nel quale sono raccolte tutte le specifiche richieste in materia di politica commerciale e industriale per far fronte alle attuali difficoltà.
Il documento, presentato oggi in una conferenza stampa, sarà consegnato dall'assessore allo Sviluppo economico e presidente di Acte Italia, Fabio Giovagnoli, nelle mani del commissario europeo per il commercio, Peter Mandelson, lunedì prossimo, 19 settembre, in occasione del simposio di Bruxelles 'To Lisbon and Beyond. Market access and external aspect of competitiveness'. Due le principali richieste condivise anche dalle organizzazioni di categoria e dai sindacati dei lavoratori: l'introduzione di un'etichetta di origine obbligatoria su tutte le merci che circolano in Europa per indicare il paese dove è realmente avvenuta la fabbricazione e la creazione, nella programmazione dei fondi strutturali, di un programma comunitario per l'adozione di misure settoriali a favore delle regioni interessate dal declino del tessile.
Giovagnoli ha ricordato come l'introduzione dell'etichetta/marchio di origine «sia di estrema importanza ai fini della qualità, trasparenza, diritto dei consumatori europei a essere informati».
Nel documento si chiede anche l'intensificazione della lotta contro la falsificazione, il dumping economico, sociale ed ecologico, nonchè una più fluida circolazione delle merci fra i paesi della zona paneuro-mediterranea. «La rapida realizzazione della zona paneuro-mediterranea - si legge nel documento - è decisiva per il settore poichè gli consentirà di mantenere l'insieme della catena di produzione in prossimità del mercato europeo e integrare così vantaggi in termini di costi, qualità e vicinanza».
Sottolineata anche l'esigenze di armonizzare le barriere tariffarie. «Il nostro scopo - ha osservato Giovagnoli - non è di proteggere il settore del tessile-abbigliamento europeo, che deve essere un comparto dinamico, ma di ottenere parità di condizioni: si combatte ad armi pari e le regole del gioco devono essere rispettate da tutte le parti».
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il presidente della Camera di commercio di Prato nella veste di vice-presidente delle Camere di commercio della moda, Luca Rinfreschi e i rappresentanti delle Province di Prato, Pistoia, e di molti dei Comuni sottoscrittori del documento, fra cui il vice-sindaco di Carpi, Alberto Allegretti, che riveste la carica di coordinatore di Acte Italia.
Il documento ha ottenuto il consenso dellinsieme delle categorie economiche e sociali e dell'Unione industriale pratese, soddisfatte per lo sforzo che va in direzione della massima coesione di tutte le rappresentanze istituzionali ed economiche per favorire il rilancio del settore.
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