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Comune di Prato

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20/09/2005 15:40
Bilancio L'incontro con le categorie produttive e i sindacati

«Occorre capire entro quale quadro si discute»

Il primo incontro, di altri che seguiranno, sulle previsioni finanziarie per il 2006
«Nessuno intende scaricare le responsabilità sulla città o metterla di fronte ad alternative secche: o i tagli o gli investimenti. Si tratta di fare un ragionamento complessivo e discuterlo con le categorie economiche e sociali. Dopodichè le scelte saranno nostre e ce ne assumeremo la responsabilità». Attorno al tavolo della sala giunta, ad ascoltare il sindaco Marco Romagnoli sul Bilancio di previsione 2006 e dintorni, c'arano tutti i vertici delle associazioni economiche e produttive e dei sindacati: dal presidente della Camera di Commercio Gianluca Rinfreschi ai presidenti di Confartigianato, Cna e Unione industriali rispettivamente Stefano Acerbi, Anselmo Potenza e Carlo Longo coi loro direttori, dai segrretari confederali di Cgil-Cisl-Uil Giuseppe Gregori, Gabriella Melighetti, A. Lisa Nocentini, al direttore dell'Unione commercianti Riccardo Diddi, ai rappresentanti di Legacoop e Confcooperative Giuseppe Maroso e Filippo Bettarini. «Quando rileviamo - ha proseguito il sindaco - che i tagli del Governo sono pesanti, anche qui non lo facciamo per scaricare su altri responsabilità, ma perchè hanno un incidenza reale sui Comuni». Un'incidenza, che nell'illustrazione a grandi linee del Bilancio 2006 dell'assessore alle Finanze e vice sindaco Roberto Bencini, calcolata per il Comune di Prato in 12,5 milioni di euro in meno di trasferimenti «se le attuali anticipazioni della Finanziaria venissero confermate», che si aggiungerebbero ad uno sbilancio tendenziale da coprire per il 2006, «a spese intatte», di circa dieci milioni di euro. E' questo il quadro offerto dal sindaco e dal vice sindaco ai loro interlocutori, entro paletti che continuano ad essere stretti, come spiegato da Bencini medesimo, da un lato «la necessità di investimenti in una fase delicata della città», dall'altro la volontà di «non ritoccare altre tasse e tariffe». Un passaggio stretto, anche perchè ha chiosato il sindaco «è vero che si può sempre razionalizzare e che non c'è alcun limite al meglio», ma è altrettanto vero che «i margini di razionalizzazione sono davvero minimi». I parametri per lo stesso funzionamnto dei servizi sono tirati al massimo. Basti pensare al personale: il Comune di Prato ha 60 dipendenti ogni mille abitanti, «il rapporto più basso fra le città più o meno della dimensione della nostra - ha spiegato il primo cittadino -, dove peraltro si sono compiute esternalizazioni come a Prato». E se sulle 'aziende partecipate' c'è da fare un discorso complessivo «soprattutto per quanto concerne la loro dimensione, in rapporto a cambiamenti dei mercati, come quello energetico», esse non pesano sui conti del Comune: Consiag, nelle parole del sindaco, «produce utili», Asm «con la Tia ha una propria autonomia finanziaria», mentre per Sori «è in atto una discussione sul piano industriale». Ma ciò che premeva al sindaco e alla giunta era non solo offrire il quadro del prossimo bilancio di previsione 2006, da presentare entro dicembre, ma anche far toccare con mano il quadro entro cui si discute. Da questo punto vista tutti, dagli imprenditori agli artigiani e ai sindacati, pur con accenti diversi, si sono dichiarati «disponibili a fare la propria parte», definendo in una situazione di risorse inferiori «precise priorità» e soprattutto i modi affinchè «possano essere smobilizzati i tanti capitali privati, che pur a Prato continuano ad esserci». Fin qui la discussione odierna, che avrà un seguito sul Bilancio, ma anche sul piano regolatore e sulla situazione economica e le ulteriori iniziative da intraprendere verso Europa, Regione, governo nazionale.
981/05

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