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Comune di Prato

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07/10/2005 15:56
Consiglio Comunale La seconda parte del dibattito sugli Exit condivisi

Piano Strategico, promossa la mozione di maggioranza

Approvato anche l'emendamento sullo sport di Taiti. Non passano invece quelli di Rc. Diversi e accesi gli spunti di discussione in aula
Riannodando i fili del dibattito sul Piano strategico iniziato nella scorsa seduta, nel Consiglio comunale di ieri è stata approvata la mozione della maggioranza sugli exit condivisi della fase 1 della pianificazione, con l'emendamento proposto da Massimo Taiti del Nuovo Psi Taiti per Prato che recepisce il documento del Coni provinciale e del mondo sportivo pratese per chiedere maggiore sostegno alla vocazione sportiva della città. Smussati anche i toni di protesta da parte di Rifondazione comunista contro la scelta dell'Ulivo di presentare una mozione: il gruppo capeggiato da Leonardo Becheri ha presentato quattro emendamenti che in sintesi chiedevano il ridisegno degli strumenti urbanistici, maggiore comparteciopazione a sostehno dello Stato sociale e un più largo coinvolgimento del Consiglio comunale nei lavori del Piano strategico. Sugli emendamenti di Rc i gruppi di maggioranza si sono astenuti, spiegando comunque di apprezzarli e di ritenerli base di futuri sviluppi di collaborazione, mentre Rc non ha partecipato al voto sulla mozione approvata «condividendo in linea di massima gran parte dei contenuti». La Casa delle libertà ha invece mantenuto la sua posizione molto critica sulla prima fase di analisi del Piano strategico, puntando il dito soprattutto sui tempi impiegati per la stesura della relazione, giudicati troppo lunghi, e sull'utilità dell'operazione, ritenuta scarsa: «A parte la fumosità della relazione in molti punti, non pensavo che dopo un anno di lavori si sarebbe stati solo alla valutazione dei problemi della città, che non sono certo una novità. Le soluzioni a quando? Manteniamo un giudizio critico per quel che c'è scritto negli Exit condivisi, per il modo in cui sono scritti e per i tempi impiegati. Così si rischia di arrivare a fine legislatura senza un atto fondante del Consiglio per operare una scelta vitale per la città. Speriamo di arrivare a luglio prossimo al termine della fase successiva con una proposta che non dovremo solo immaginare». Levata di scudi invece in difesa del Piano strategico da parte dei Ds: Rita Romagnoli, Luciano Bartolotti, Fabio Caregnato, Linda Pieragnoli, Andrea Ballini, Matteo Biffoni e Giuseppe Esposito hanno sottolineato nei loro interventi l'importanza di un atto di pianificazione partecipato a cui hanno lavorato quasi 900 persone, rappresentanti di tutto il tessuto socio-economico pratese, della costruzione dell'economia della conoscenza e di una città che sia di nuovo attrattiva per i giovani. Dopo l'intervento conclusivo del sindaco, nelle dichiarazioni di voto i gruppi hanno spiegato i propri diversi punti di vista, ma sono emerse anche nuove polemiche al Piano strategico e non solo. «Mi meraviglio del sindaco che da un aparte da le pagelle e dall'altra nona ccetta le critiche sollevate dall'opposizione - ha affermato Goffredo Borchi - La maggioranza sta cercando di tagliare il cordone della condivisione del problema della crisi della città perchè evidentemente siamo già in campagna elettorale e si sta cercando di reclutare nuove truppe. La percezione che si da è che un dibattito serio sia stato trasformato in un'occasione per aprire le porte a nuove forze politiche». All'intervento ha replicato Luca Roti, capogruppo della Margherita: «Più che in tempi veloci dobbiamo operare bene, perchè è in gioco il futuro della città: stiamo offrendo un importante strumento di pianificazione con responsabilità e non abbiamo bisogno di fare alcuna campagna acquisti. Non si prende la stessa responsabilità nei confronti dei cittadini un Governo che compie un attacco scientifico agli Enti locali tagliando i fondi. Il Governo vuole trasferire la propria agonia alle Amministrazioni locali, ma non ci riuscirà». Il capogruppo di An Maurizio Bettazzi non ha lasciato cader la palla replicando di non accettare toni e spot elettorali: «Sarebbe prendersi le proprie responsabilità puntare il dito contro le incapacità degli altri? Perchè invece non si fa mai un'analisi attenta dei debiti contratti dal Comune e delle spese fatte? Noi non condividiamo l'esito del lavoro svolto fin qui perchè è scarsamente utile per una città che vive la sua crisi ora e da anni e non cambieremo idea perchè viene aggiunta una parola o un emendamento ad un testo». Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva non ha partecipato alla votazione, spiegando di condividere gran parte dei contenuti della mozione, ma di nutrire varie perplessità sulla soluzione dei problemi: «Teoricamente mi sento di condividere quanto la maggioranza afferma, ma di fronte agli autentici drammi che la città vive tutti i giorni, quali sono le scelte? Come si cerca l'allargamento del consenso? Non si tratta di inserire o togliere una parola da un documento, ma di capire che il ceto medio in questa città sta diminuendo e che invece c'è chi si arricchisce sempre di più. L'Unione industriale non ha speso una parola per la situazione drammatica che si è creata. Molti plaudono il Governo e poi tirano la giacchetta all'Amministrazione comunale per avere aiuti per cui non ci sono finanziamenti». Anche il capogruppo di Rc Becheri ha spiegato la propria astensione dal voto con la condivisione di molte ragioni, auspicando una maggiore partecipazione in fase di avanzamento. Moreno Zazzeri dei Comunisti italiani, Tommaso Rindi dei Verdi ed Aurelio Donzella dell'Italia dei valori hanno confermato il proprio appoggio alla mozione dichiarando di approvare l'emendamento di Taiti e di apprezzare quelli di Rc, in linea con la visione della maggioranza. Quest'ultimo ha espresso soddisfazione per l'accoglimento dell'emendamento che chiede più spazio per lo sport e ha annunciato il voto favorevole sulla mozione. La fase delle dichiarazioni è stata chiusa dalla capogruppo Ds Gerardina Cardillo: «Questa è stata un'importante occasione per parlare di uno strumento nuovo per Prato, un nuovo metodo di confronto e partecipazione. Ora è imporatnte stringere patti forti tra gli attori sociali coinvolti per trovare le soluzioni necessarie. Non siamo autonomi da questo punto di vista, vogliamo condividere i progetti con livelli più alti di governo, fino all'Unione europea. Gli emendamenti espressi da Rc indicano che siamo vicini nella visione del futuro della città, sono in linea con il nostro documento e per questo li apprezziamo. Speriamo che in futuro ci siano ulteriori sviluppi». Gli emendamenti di Rc sono stati respinti con il voto contrario della Casa delle libertà e l'astensione dell'Ulivo, quello di Taiti è stato approvato con 25 voti favorevoli e 11 contrari, mentre la mozione emendata è passata con 24 voti favorevoli e 11 contrari.
1045/05

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