07/10/2005 17:33
Consiglio Comunale
Approvata la delibera con la relativa variazione di bilancio
Via libera al Centro per la ricerca e l'alta formazione s.r.l.
La partecipazione del Comune alla società costituita dalla Provincia è del 10,76%. Critica la Casa delle libertà
Via libera del Consiglio comunale agli indirizzi per la costituzione della società a responsabilità limitata Centro per la ricerca e l'alta formazione voluta dalla Provincia di Prato, al piano finanziario, all'atto costitutivo della società, lo statuto e la variazione di bilancio relativa al maggior versamento dovuto dal Comune di Prato come socio. La delibera, illustrata dal vice-sindaco Roberto Bencini, è stata approvata con 24 voti favorevoli della maggioranza ulivista, 2 contrari di Fi e 6 astensioni di An più Rita Pieri di Fi. Il Comune partecipa al capitale sociale della srl con una quota del 10,76%, pari a 732.530 euro, mentre la Provincia deterrà l'81,69%: da qui la variazione di bilancio, dato che la cifra iscitta in conto capitale era di 500mila euro, con 232.530 euro in più che non alterano comunque gli equilibri di bilancio e che sono coperti finanziariamente.
L'approvazione relativa al Centro è stata criticata da Giovanni Luchetti di Fi, che ha definito l'acquisto dell'immobile da parte della Provincia più che altro un'operazione immobiliare «per creare un contenitore vuoto di contenuti, senza presentare alcun progetto, alcun accordo concreto, alcun impegno. I 5 milioni di fondi Cipe stanziati potevano essere utilizzati meglio. Si è voluto mettere il carro davanti ai buoi». Luchetti ha chiesto inoltre il motivo per cui per il Polo scientifico non sia stato scelto l'ex Banci come sede: 4Viene da pensare che il Comune non creda molto al progetto della Provincia del Centro ricerche e che la Provincia non creda invece la recupero delòl'ex Banci». Gli ha fatto eco il capogruppo di An Maurizio Bettazzi, che ha definito il procedimento poco trasparente e corretto, «perchè non si sa neanche che cosa stiamo comprando, che immobile, di che grandezza. Le valutazioni immobiliari della Provincia non bastano e non ci soddisfano». Di parere contrario Massimo Bartoloni ed Elisabetta Carullo dei Ds e Luca Roti della Margherita, che avendo esaminato e approvato la delibera nelle Commissioni consiliari prima dell'approdo in Consiglio comunale hanno difeso l'importanza della ricerca scientifica, del suo sostegno e sviluppo in un momento di crisi economica in cui le piccole imprese potranno trovare in un incubatore di idee e progetti come il Centro le risposte necessarie per investire in nuove tecnologie.
In chiusura ha replicato alle polemiche l'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli: «I fondi della Regione sono destinati alla ristrutturazione degli immobili adibiti alla ricerca e non possono essere deviati verso altri utilizzi, altrimenti non vengono concessi. L'area Banci come sede non è stata ritenuta idonea perchè i tempi del suo recupero non si conciliano con quelli del finanziamento Cipe, che ha un termine di utilizzo. I metri quadrati dell'edificio acquistato sono 12.700 e per quanto riguarda la srl costituita sarà solo una società di start up, cioè di partenza, che avrà compiti di integrazione e armonizzazione, non di gestione dela ricerca. Non ci sono discrasie tra noi e la Provincia, ma una visione concorde e una stretta collaborazione per realizzare un progetto all'avanguardia, ricco di contenuti sempre nuovi, e non una scatola vuota».
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