18/10/2005 15:58
Sicurezza
Stamani un incontro col rappresentante del governo
Il sindaco chiede attenzione a Mantovano
Consegnato al sottosegretario il documento del Consiglio comunale che rivendica più organici per le forze dell'ordine
«Il problema maggiore è la difficoltà per lo Stato, nelle sue articolazioni, e degli Enti Locali, per far fronte ai problemi di una realtà che ha la dimensione di 180 mila abitanti, ma che per essere inserita in un'area metropolitana di più di un milione di persone, e per la qualità delle questioni che presenta, è un territorio molto complesso». Con queste parole il sindaco di Prato Marco Romagnoli, nell'Aula consiliare del Palazzo comunale, ha illustrato al sottosegretario al ministero dell'Interno Alfredo Mantovano la situazione dell'ordine pubblico a Prato e le esigenze che la città manifesta.
Il rappresentante del Governo, accompagnato dal prefetto Eleonora Maffei, ha incontrato, insieme al sindaco e al presidente del Consiglio comunale Daniele Mannocci, i capigruppo consiliari e i membri della giunta.
Era stato il Consiglio comunale, nel luglio scorso, a votare all'unanimità una mozione con la quale si chiedeva al governo maggiori organici per le forze dell'ordine. Il sindaco, nel suo breve intervento, è partito proprio dal Consiglio comunale di luglio ed ha consegnato al sottosegretario Mantovano la mozione approvata. Romagnoli ha fra l'altro ricordato come Prato «sia una città ricca ma che da anni attraversa un periodo di crisi profonda». Da un lato «attira consistenti fenomeni migratori», dall'altro però «questi non sono più interamente assorbiti nelle attività produttive, per la crisi in atto». Ciò determina situazioni nuove e anche il rischio di «alimentare l'illegalità». C'è una «forte collaborazione istituzionale» ha continuato il sindaco, e «rapporti di collaborazione fra le forze dell'ordine e la polizia municipale», in un quadro dell'ordine pubblico «che però per le caratteristiche di Prato richiede maggiori organici, anche se magari le dotazioni rispecchiano il numero degli abitanti della Provincia».
Mantovano, che poi ha incontrato i vertici locali delle forze dell'ordine in Prefettura, ha detto che «la collaborazione istituzionale è la strada maestra», che alcune incombenze, come le questioni legate all'immigrazione clandestina si affronterebbero meglio «se anche la Toscana avesse un centro di permanenza temporaneo» dove far transitare chi è espulso dal Paese, e che il problema non è solo di organici o di disponibilità finanziarie ma «di qualità dell'intervento richiesto», in una zona, Prato, che «rispetto ad altre parti del Paese non peresenta, stando ai dati, un quadro di emergenza».
1092/05
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