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Comune di Prato

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31/10/2005 14:58
Consiglio Comunale L'assessore Stancari risponde ai capigruppo Becheri e Vannoni

I Ricoveri in ospedale calano al 18%

Eliminato il 5% delle degenze non necessarie per ovviare alla carenza di posti letto in ospedale. Presto un Consiglio comunale aperto
Grazie alla politica di deospedalizzazione e all'attivazione di percorsi alternativi ai ricoveri per evitare soprattutto quelli impropri, dal 2003 al 2004 le degenze sono scese sotto la soglia del 20% passando dal 23,91% al 18,41%, una percentuale che tradotta in numeri significa 2800 ricoveri in meno all'anno. Il dato è stato fornito dall'assessore ai Servizi sociali Maria Luigia Stancari nell'ultima seduta del Consiglio comunale in risposta a due interrogazioni sulla situazione della sanità a Prato e dell'ospedale presentate dai capigruppo Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva e Leonardo Becheri di Rifondazione comunista. All'oggetto la carenza cronica di personale, di posti letto, di parcheggi intorno all'area ospedaliera e al Poliambulatorio nell'ex mercato ortofrutticolo che sarà aperto a breve, il nuovo ospedale, la Società della salute, la riduzione dell'orario di lavoro dei dipendenti a tempo determinato. «Prato è l'ultima Asl della Toscana con i suoi 1000 dipendenti in meno di Arezzo ed un bacino di utenza maggiore - ha rilevato Vannoni - ed è all'ultimo posto anche per il numero dei posti letto con uno ogni 1000 abitanti». Rispondendo alla specifica richiesta dei due consiglieri, l'assessore Stancari ha annunciato che per parlare più diffusamente della questione della sanità entro la fine dell'anno un Consiglio comunale aperto con la presenza del direttore generale della Asl sarà dedicato al tema: «Presto sarà convocato un Connsiglio comunale interamente dedicato alla sanità in cui il direttore generale darà risposte tecniche e non. Nel frattempo dalla relazione che l'Asl ci ha inviato non risultano diminuzioni di personale al Pronto soccorso, ma è vero che l'orario del personale con contratto di collaborazione è stato ridotto come prevede una specifica norma della Legge Finanziaria 2005. Nonostante le proteste i tagli permangono e l'unica soluzione è trovare degli accordi con le strutture private per espletare ugualmente i servizi. I cittadini comunque non vengono messi in difficoltà perchè le prestazioni richieste vengono svolte regolarmente». Becheri si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta: «Sono il primo a ritenere una sciagura questa Finanziaria, ma secondo me non c'è solo questo ed ho il dubbio che invece ci sia un'operazione in corso che riguarda una guerra di budget tra aziende sanitarie. Spero che questo dubbio sia fugato nel Consiglio comunale aperto». Anche Vannoni ha aggiunto che la Finanziaria incide pesantemente sulla sanità «ma che la città cresce ed è in sofferenza e di fronte a questo dato preoccupa che ci si appresti a costruire un ospedale insufficiente e che su queste grandi questioni si discuta pochissimo e il Consiglio non ne sia praticamente mai investito». Come ha spiegato l'assessore, dopo la procedura concorsuale sono in corso le assunzioni di 40 infermieri e per coprire gli ambiti rimasti scoperti da personale strutturale l'Asl è ricorsa all'appalto dei servizi: «Appalti che mantengono l'alta qualità della prestazione sanitaria, non sono di serie B. Alla questione della carenza di posti letto è stata data risposta attraverso l'attuazione nel 2004 presso il Dipartimento emergenza ed accettazione del reparto di Osservazione breve ed intensiva e di altri percorsi alternativi al ricovero ordinario che hanno svolto un'efficace azione di filtro che comunque ha garantito la continuità assistenziale. Per quanto riguarda il Poliambulatorio, è stato calcolato che tratterà 110 pazienti al giorno per le cure riabilitative, di cui il 15% accompagnati dai mezzi delle associazioni di volontariato senza diminuire la percentiulae del servizio di trasporto reso e senza criticità per la mobilità». Sul nuovo ospedale l'assessore ha ribadito che i parametri usati sono gli stessi delle altre tre strutture in progetto a Pistoia, Lucca e Massa e che sarà potenziata l'integrazione socio-sanitaria con i servizi sul territorio e l'assistenza domiciliare ad esempio per i malati terminali o chi è affetto da malattie di lungo corso. Vannoni ha insistito sul rischio di avere due ospedali al posto di uno funzionante a cusa delle carenze della nuova struttura e sulla necessità di riaprire la discussione a riguardo «perchè l'ospedale pratese ha tanti punti di vanto, ma anche tanti problemi che devono essere affrontati».
1146/05

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