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Comune di Prato

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03/11/2005 17:35
Economia La reazione del Comune alla decisione di Pratotrade

«Il nostro obiettivo è fare una fiera in Toscana»

L'assessore Giovagnoli conferma la validità della scelta dell'ex Banci
«La scelta, come affermato dallo stesso presidente di Pratotrade, non è intesa come definitiva. Il nostro obiettivo è lavorare per realizzare una fiera specialistica, che punti sull'innovazione e la qualità, a Firenze». Questa, in estrema sintesi, la reazione del Comune di Prato, affidata alle parole dell'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli, alla notizia del trasferimento di Pratoexpo a Milano. «Dispiace sempre perdere una manifestazione - continua l'assessore Giovagnoli - anche perchè segna l'impoverimento della filiera della moda, in una regione il cui sistema produttivo è in buona parte riferibile alla moda. E' anche per questo motivo che una decisione del genere avrebbe dovuto passare da un confronto con gli Enti locali». «E' evidente - prosegue l'amministrazione pratese - che Milano è un polo di attrazione, anche per le dimensioni del suo sistema fieristico. Così come è facile constatare che Prato costituisca l'unico territorio del centrosud che partecipa alla Fiera unica, per cui esiste un oggettivo interesse degli altri sistemi territoriali a stare a Milano. Se si possono comprendere le ragioni di Pratotrade da un punto di vista delle aziende che rappresenta, dato che è normale che le aziende agiscano per avere il maggiore ritorno, lo sono meno da un punto di vista delle politiche e in termini strategici, poichè andando a Milano si perde un anello della filiera moda, il che costituisce un impoverimento dell'intero sistema regionale». «Ls strategia - dichiara ancora Giovagnoli - da un punto di vista istituzionale non può essere quella che rafforzare il sistema fieristico toscano e regionale, con l'obiettivo di fare della Toscana e di Firenze la sede di una fiera specialistica, altamente qualificata. Per le istituzioni locali significa lavorare per rendere possibile questo obiettivo. Per questo confermiamo la validità della scelta dell'ex Banci, poichè si tratta davvero di costruire un sistema espositivo metropolitano, imperniato su Fortezza da Basso, che soddisfi le esigenze dei nostri sistemi territoriali e dei nostri sistemi produttivi». «Anche le questioni di Firenze Fiere - chiosa ancora Giovagnoli - occorre vederle in questa prospettiva, l'efficienza e il risanamento devono essere collocati in un contesto che punti a costituire un polo espositivo moderno e su scala metrpolitana. L'impegno deve essere volto a recuperare i problemi apertisi con la decisione di Pratotrade, operando per una fiera, incentrata sulla qualità e l'innovazione, stabilmente insediata nell'area metropoitana».
1156/05

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