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Comune di Prato

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24/11/2005 11:42
Consiglio Comunale E' quanto richiesto da Caregnato, Bartolotti e Rindi

«La superficie minima abitativa va aumentata»

L'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo: «Una questione da approfondire»
Case coloniche, ville e fabbriche dismesse ristrutturate e trasformate in piccole e piccolissime unità immobiliari, contemporanemente la realizzazione di tanti nuovi edifici: negli ultimi cinque anni l’offerta abitativa nella nostra città ha registrato una rapida crescita con un conseguente aumento della densità di abitanti senza una corrispondente crescita degli standard di servizi pubblici. Partendo da questo assunto tre consiglieri comunali, Fabio Caregnato e Luciano Bartolotti del gruppo Ds e Tommaso Rindi dei Verdi, hanno presentato un’interrogazione in cui si sollecita l’Amministrazione comunale a verificare la possibilità di una variante al regolamento edilizio per portare a 50 metri quadrati la superficie minima dei locali abitativi attualmente fissata a 38 metri quadrati dalla normativa nazionale. L’assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, nella risposta, ha sottolineato che la questione sarà senz’altro approfondita nei prossimi mesi nelle sedi consone, come la commissione Urbanistica stessa. «E’ fuori dubbio – ha detto l’assessore – la necessità di un ripensamento della “città fabbrica” così come è indispensabile affrontare i problemi relativi a una nuova pianificazione del territorio e alla revisione degli strumenti urbanistici. Ma elevare il limite della superficie abitativa minima potrebbe creare ulteriori problemi a chi, già ora, ha difficoltà a procurarsi un alloggio». Il consigliere Caregnato, nella replica, ha osservato che la riparametrizzazione della superficie minima, è già stata adottata da altri Comuni della Toscana nei quali si è verificata una situazione di grande espansione edilizia. «Ci preme rilevare – ha detto - che, al di là di un problema di costi del mercato immobiliare, occorre evitare fenomeni di assenza di qualità della vita». E ha citato, come esempi di criticità urbana, quanto è accaduto con il cambio di destinazione d’uso di due fabbriche dimesse in via Venezia e in via Roncioni.
1256/05

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