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Comune di Prato

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28/11/2005 14:51
Consiglio Comunale Approvati i patti parasociali tra soci pubblici della società

Publiacqua, sì al patto di sindacato con l'ingresso di Consiag

L'obiettivo è avere più rilevanza nella gestione nei confronti del socio privato Acea. L'opposizione di Rifondazione comunista
Con l'approvazione del patto di sindacato tra i soci pubblici di Publiacqua da parte del Consiglio comunale si è concluso il percorso della costituzione della società e della partecipazione dei Comuni dell'Ato 3 Medio Valdarno. La delibera ha suscitato l'accesa opposizione da parte di Rifondazione comunista, che ha giudicato la firma del patto un depauperamento dei poteri del Comune all'interno di Publiacqua e 'un modo per non saper più nulla della società' per favorire invece Consiag. Come ha spiegato infatti l'assessore al bilancio Roberto Bencini, i patti parasociali di parte pubblica erano stati firmati dagli altri enti dell'Ato 3 nel 2002, ma non erano stati approvati dai Comuni di Prato e Montemurlo perchè non prevedevano la piena partecipazione al patto di Consiag e Publiservizi. Prato infatti detiene una notevole partecipazione indiretta a Publiacqua attraverso Consiag, mentre la partecipazione diretta è dell' 0,10%. Secondo Bencini la situazione era cioè 'squilibrata' dopo l'ingresso del socio privato Acea, raggruppamento aggiudicatario della gara d'appalto, che ha acquisito il 40% di Publiacqua e che a sua volta è partecipato al 60% dal Comune di Roma. Il patto approvato nell'ultima seduta del Consiglio comunale regola la gestione dei rapporti con il raggruppamento Acea spa e le modifiche apportate fanno sì che le società socie di partecipazione indiretta dei Comuni partecipino a pieno titolo e non senza diritto di voto com'era stato deciso nella precedente stesura del Patto di sindacato. Il capogruppo di Rifondazione comunista Leonardo Becheri ha chiesto che la delibera venisse sospesa momentaneamente per poter ampliare il dibattito: «E' una questione di importanza fondamentale, perche al Comune così non competrà più di dare gli indirizzi su questioni come bilanci e piani industriali, perchè di fatto e di diritto questo diventerà competenza dei rappresentanti di Consiag. Non ritengo legittimo che una società di diritto privato anche se a maggioranza pubblica possa rappresentare il socio pubblico in un'altra società di capitali. Tradotto, significa che il Consiglio comunale di Publiacqua ne saprà ancora meno di oggi». Di opinione diversa Elisabetta Carullo dei Ds, che nel Patto parasociale ha dichiarato di non vedere alcun pericolo, ma anzi, un modo per riequilibrare e dare regole di gestione del servizio senza decisioni unilaterali da parte di nessun socio: «Il Comune non viene espropriato nei propri poteri, perchè continuerà a dare gli indirizzi per al fase decisionale. E' anzi importante che all'interno di Publiacqua ci sono anche Consiag e Publiservizi spa, proprio perchè gestori di molti dei servizi sul territorio: non sarebbe giusto che per svolgere le proprie attività potessero subire le regole dettate da un'altra società partecipata a maggioranza da un'altra città». Bencini ha replicato che il problema a cui si è cercato di porre rimedio era proprio la non rilevanza del Comune all'interno di Publiacqua per l'assenza di Consiag: « Consiag non è una società mista, è pubblica e senza l'assenso dei 29 Consigli comunali dei Comuni che vi partecipano non può cedere neanche lo 0.01% del proprio capitale a privati. La gestione e gli indirizzi vendono formulati all'interno dell'assemblea del Consiag, che rappresenta i 29 Comuni che ne fanno parte. Questo dovrebbe eliminare molte preoccupazioni». La delibera è stata promossa con 19 voti favorevoli, 6 contrari (Forza italia, Rc e Sinistra per Prato viva) e 2 astenuti di An (Banchelli e il capogruppo Cenni).
1266/05

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