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Comune di Prato

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30/11/2005 18:32
Economia Festa Toscana, Consiglio comunale straordinario

Marchio d'origine, sembra fatta a Bruxelles

La strategia europea nel commercio internazionale illustrata da Gazhi Ben Ahmed
«Per il marchio d'origine, l'etichettatura dei prodotti, a livello di Commissione europea è quasi fatta». E' questa la buona nuova che Ghazi Ben Ahmed, funzionario della Direzione generale per il Commercio della Commissione europea, «uno dei maggiori esperti di commercio internazionale» come l'ha definito l'assessore allo Sviluppo economico Fabio Giovagnoli, ha comunicato prima ai rappresentanti delle forze produttive, sociali, sindacali e della Camera di commercio, riuniti in Palazzo comunale attorno al tavolo dell'Ufficio del sindaco, e poi all'intero Consiglio comunale. Si è parlato di Europa, e più precisamente del «distretto pratese in Europa e nel mondo», nella seduta pomeridiana del Consiglio comunale straordinario che la presidenza, come ha spiegato Daniele Mannocci, ha promosso in occasione della Festa della Toscana, dedicata quest'anno al vecchio continente. E lo si è fatto con Ghazi Ben Ahmed, chiamato da Mannocci «un amico del tessile e di Prato», che ha molta familiarità con le questioni e i problemi che il distretto solleva in sede europea, per quello che Giovagnoli ha sintetizzato essere l'obiettivo principale «una nuova regolazione del mercato internazionale con regole valide per tutti». Ghazi Ben Ahmed non si è sottratto al confronto, illustrando, nel dettaglio, le iniziative che la Commissione europea intende prendere e come intende presentarsi al prossimo round di trattative Wto a Hong Kong. Ma prima appunto l'informazione sul cosiddetto 'made in'. che la Commissione europea è orientata a rendere obbligatorio per i prodotti importati in Europa. Non è proprio quanto Prato chiedeva, ma è un importante passo, ha specficato il funzionario della Direzione generale del commercio, e molto del merito «va alla Regione Toscana e a Prato per l'azione svolta anche verso il commissario Mandelson». Azione, che a scanso di equivoci, Prato, anche coinvolgendo la Regione, ha intenzione di continuare per non veder naufragare, anche alll'ultimo secondo, un risultato che considera anche suo. Ma altre cose importanti Ghazi Ben Ahmad ha detto al Consiglio comunale: la prima che nonostante il grande aumento delle importazioni dalla Cina (comunque molto al di sotto del boom del 2002), nel 2005 l'import europeo è aumentato solo del 4%, segno che le produzioni cinesi «colpiscono prima di tutto altri paesi, in particolare orientali»; la seconda che non c'è alternativa all'accordo con la Cina, difendendo anche l'intesa del luglio scorso sulle quote, «poichè un deterioramento delle relazioni sarebbe peggio». E con questa strategia, illustrata da Bn Ahmed, che l'Europa si appresta ad andare a Hong Kong, convinta che «un accordo vantaggioso per tutti bisogna raggiungierlo, perchè non possiamo permetterci il fallimento di questo round di trattative». Per questo L'Unione europea è pronta a fare aperture sui temi agricoli in cambio di risultati sulle questioni dei dazi e delle barriere non tariffarie. Questo per Hong Kong. La ricetta europea per il 2006, in ambito del commercio internazionale, ha una definizione oscura «sviluppo duraturo»: meno oscuro è il fatto che dietro a questo titolo c'è il problema delle norme sociali ed ambientali, che Bruxelles vuole porre per assegnare a paesi terzi corsie preferenziali nei rapporti commerciali.
1283/05

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