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Comune di Prato

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12/12/2005 14:42
Consiglio Comunale Codificate le norme per toponomastica e numeri civici

Un regolamento per dare nomi a strade e piazze

Vengono specificati il ruolo e la composizione della Commissione. Le perplessità di An ed FI
Con un regolamento il Comune ha formalizzato le regole che stabiliscono quali nomi dare a strade, piazze, ponti e rotatorie della città: ha passato l'esame del Consiglio nell'ultima seduta il Regolamento per gli adempimenti toponomastici ed ecografici, che in 24 articoli norma l'intera materia dell'onomastica stradale, la composizione della Commissione per la toponomastica, le procedure per le nuove denominazioni, la metodologia per l'attribuzione della numerazione civica esterna ed interna e gli obblighi dei proprietari. Come ha spiegato l'assessore Enrico Giardi nell'illustrazione, lo strumento normativo si è reso necessario perchè pur esistendo già un Ufficio preposto mancavano delle regole certe soprattutto per la richiesta e il rulascio dei numeri civici, una necessità condivisa con gli ordini professionali e i Servizi tecnici comunali. La numerazione civica è infatti uno degli elementi fondamentali del Sistema informativo territoriale. La richiesta di nuove intitolazioni può essere presentata da enti pubblici o privati, associazioni a carattere nazionale o locale, partiti politici, istituti, circoli, sindacati, gruppi e singoli cittadini. Dovranno essere indirizzate all'Ufficio toponomastica e corredate da motivazione, documentazione biografica sulla persona, deceduta da almeno 10 anni, di cui si vuole onorare la memoria. E' necessaria in ogni caso l'autorizzazione del Prefetto. La Commissione, come specifica il regolamento, ha il compito di tutelare la storia toponomastica di Prato e del suo territorio e di curare che le nuove denominazioni rispettino l'identità culturale, tradizionale e civile della città: é composta da sette membri esterni all'Amministarzione nominati dal sindaco e l'assessore competente ne è il presidente. Come ha sottolineato Giardi, il Regolamento è frutto del lavoro condiviso che ha visto coinvolti anche Ordini professionali, Uffici comunali interessati e Polizia municipale. Durante il dibattito che si è aperto in Consiglio, il consigliere di An Maurizio Bettazzi ha eccepito che il Regolamento per la toponomastica ha avuto tempi eccessivamente lunghi di gestazione e che non necessitava di un incarico esterno per la redazione costato 11.000 euro: «Il percorso del Regolamento è partito nel novembre 2002 e doveva giungere al termine nel dicembre 2003. Condividiamo il contenuto del testo, ma non certo i tempi nè tantomeno il metodo, perchè non c'era alcun bisogno di ricorrere ad un incarico esterno, che bisognerebbe usare solo quando non ci sono all'interno della macchina comunale professionalità tecniche specifiche: per regolamenti molto più complessi abbiamo utilizzato il personale comunale, che ha dato prova di essere altamente specilaizzati. Alla società affidataria, la LdP progetti Gis di Siena, inoltre negli ultimi due anni sono stati dati vari incarichi dal Comune per 180mila euro». Le stesse considerazioni sono state avanzate anche da Andrea Amerini, di Forza Italia. Ha replicato Elisabetta Carullo dei Ds, in qualità di presidente della Commissione consiliare Affari istituzionali: «Si tratta di un regolamento di carattere specifico e non certo di una redazione fatta con un copia e incolla. L'elaborazione ha richiesto sopralluoghi per constatare lo stato della numerazione civica e non è stata quindi un'elaborzaione a tavolino. La creazione e l'esame di uno strumento normativo che ha un riscontro concreto all'esterno ha bisogno di molto tempo». Il regolamento è stato approvato con 26 voti favorevoli e 9 contrari, espressi da FI e An.
1324/05

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