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Comune di Prato

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16/12/2005 15:46
Consiglio Comunale La seduta è stata aggiornata per i tanti interventi

Un ampio dibattito sull'identikit della salute a Prato

La Società della salute e il nuovo ospedale i principali argomenti
L'identikit dello stato di salute a Prato , tracciato ieri nel Consiglio comunale straordinario dal direttore generale della Asl 4 di Prato Bruno Cravedi , ha suscitato un ampio dibattito che ha reso necessario aggiornare la seduta. Ad aprire la discussione Roberto Baldi di FI, che ha esposto la posizione del proprio gruppo, che contesta la Società della salute, il nuovo ospedale ritenuto sottodimensionato e le carenze di quello attuale, a cominaciare dalle lunghe liste d'attesa: «La Società della salute è troppo generica, crea inutili appesantimenti burocratici e nella migliore delle ipotesi è un duplicatore di funzioni dell'Asl con ulteriore farraginosità del sistema ed incremento dei costi. Il nuovo ospedale è del tutto inadeguato, avendo poco più di 500 posti letto rispetto agli 800 attuali e la metà dei metri quadrati per posto letto rispetto al livello ottimale. La necessità di deospedalizzazione non si risolve tagliando 300 posti letto. Per le lacune del sistema non può essere poi addotta come alibi l'insuficienza del fondo sanitario, che ha assegnato addirittura maggiori risorse per servizi, perrsonale ed innovazione: 1000 milioni in più di euro rispetto al 2005 per il Servizio sanitario nazionale». Di parere contrario Rita Romagnoli dei Ds, secondo la quale invece la sanità a Prato è in continuo miglioramento e molte delle risposte mancanti saranno date dalla Società della salutte: «Il soddisfacimento delle richieste di servizi e prestazioni sanitarie è aumentato sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. E' vero che ci sono carenze e nuove emergenze da affrontare, per il cambiamento e l'aumento della popolazione, che si aggiungono aquelle già esistenti. Ma molte risposte proverranno appunto dalla Sds, che vede un'integrazione tra strutture sanitarie, sociali e territoriali: non è una scommessa, è un investimento». Le ha fatto eco Maria Grazia Ciambellotti della Margherita, secondo la quale 'la Sds nasce proprio per superare la settorialità e la frammentazione del sistema socio-sanitario considerando la globalità del cittadino e dei suoi bisogni'. «Sembra quasi che in ospedale la maggioranza sia trattata meglio dell'opposizione - ha ironizzato Roberto Caverni di FI - perchè non abbiamo la stessa visione dei problemi. La sanità pratese risente delle problematiche del sistema toscano, con bassi livelli di prestazione e alti costi: in Toscana la spesa pro-capite per la sanità si aggira sui 1300-1400 euro all'anno, ovvero la stessa cifra che si spende in Regioni del nord più progredite e all'avanguardia, come la Lombardia, ma senza gli stessi standard di servizi». In difesa del modello toscano si è levata la voce di Luciano Bartolotti dei Ds, che ha replicato che uno degli obiettivi del centrosinistra è esportare il sistema sanitario della nostra Regione e la sua organizzazione e che il rafforzamento del sistema avviene con al Sds, che agisce per la salute dei cittadini attraverso un maggior coinvolgimento di soggetti, primo fra tutti il sindaco, e di strumenti. Andrea Amerini di FI ha sottolineato che anche se si parla molto di assistenza e miglioramento dei servizi, la professione infermieristica non sarebbe tenuta nella dovuta considerazione 'dato che nella Rsa dell'ospedale ci si aspettava che il vice-presidente fosse un infermiere e chje la professione fosse più rappresentata, ma così non è'. Il capogruppo dei Verdi Tommaso Rindi riallaciandosi alla relazione di Cravedi sullo stato di salute ha analizzato le cifre più significative del profilo, che richiedono un intervento celere: a Prato vive una popolazione più giovane della media regionale, con il 13% che ha da 0 a 14 anni. Solo il 28% ha un diploma di scuola superiore e solo 11.349, pari al 5%, ha una laurea, contro una media regionale del 7%. I fumatori sono ben 50mila, molti giovanissimi, ed è molto diffuso l'uso di alcool. Oltre 8000 famiglie sono poi nuclei con un solo genitore, per vedovanza, separazione o divorzio, con tutte le esigenze che ne conseguono.
1357/05

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