20/12/2005 16:48
Ambiente
Livorno, Lucca, Pisa e Pistoia sulla stessa linea di Prato
Divieti antismog, non sottoscritta l'intesa regionale
I cinque Comuni capoluogo auspicano comunque un prossimo accordo
Pur condividendo le finalità e gli obiettivi contenuti nell’accordo i Comuni di Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato non hanno sottoscritto la nuova intesa di programma proposta dall’assessore regionale all’Ambiente Marino Artusa, relativa alla riduzione delle emissioni delle sostanze inquinanti e alla prevenzione di fenomeni d’inquinamento atmosferico.
I cinque Comuni capoluogo ravvisano la necessità di un ulteriore approfondimento tecnico per perfezionare alcuni aspetti applicativi come ad esempio: gli orari omogenei di applicazione delle restrizioni al traffico almeno in territorio comunali confinanti; la gradualità temporale di applicazione delle restrizioni alla circolazione a nuovi mezzi non inseriti nel precedente accordo sottoscritto nel 2003; la gradualità nell'applicazione della estensione della fascia territoriale interessata al provvedimento; la previsione di adeguate risorse per fare fronte agli impegni inseriti nel nuovo accordo proposto.
Infatti con l’ampliamento dell’accordo da 16 a 24 Comuni senza un aumento delle risorse disponibili si opera di fatto una riduzione del 30% delle risorse trasferite a ciascun sottoscrittore e da destinare agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare.
Infine la metodologia seguita dall'assessorato regionale all'Ambiente per arrivare alla sottoscrizione dell’accordo non ha tenuto conto delle richieste di approfondimento preventivo avanzate dai Comuni capoluogo, presentando anzi alla firma un testo diverso rispetto a quello preventivamente presentato.
Ciò nonostante i Comuni auspicano che possa riaprirsi un tavolo di confronto necessario alla definizione delle problematiche esposte e che l’assessore regionale si faccia parte attiva per reperire le risorse necessarie a dare concretezza ed effettiva applicazione agli enunciati dell’accordo.
Fin qui il testo concordato dagli assessori dei cinque Comuni capoluogo presenti alla riunione fiorentina.
Da parte sua l'assessore all'Ambiente del Comune di Prato Camilla Curcio ha ribadito le perplessità sul testo dell'accordo regionale, manifestate anche in una recente riunione con le categorie economiche e sociali. Accordo sulla necessità di ridurre l'inquinamento da traffico e di limitare fortemente la circolazione dei veicoli più inquinanti, in particolare gli Euro 0. Meno sul fatto che queste misure debbano scattare dal 1° gennaio, senza la dovuta gradualità, anche per assicurare un'adeguata informazione ai cittadini.
Il punto di maggior perplessità di Prato, per cui non c'è stata la firma in sede regionale, riguarda come è noto il prefigurato blocco totale dal 1° gennaio, per tutti i giorni alla settimana e per l'intera giornata, di auto, ciclomotori e mezzi commerciali fino a 35 quintali Euro O, che a Prato, più o meno, rappresentano una popolazione di circa 21 mila veicoli.
L'assessore Curcio ha confermato l'esigenza, espressa nei giorni scorsi in un documento inviato all'assessore Artusa, di procedere con uno scaglionamento più graduale degli interventi prefigurati, anche per quanto concerne l'estensione dell'area di limitazione al 50% del centro abitato.
In buona sostanza il Comune di Prato ha riproposto maggiore gradualità nell'adozione delle misure per il 2006, prospettando una fase intermedia con una fascia oraria di divieto dalle ore 8,00 alle 19,00, interrotta da una 'finestra' sul mezzo del giorno di un'ora/un'ora e mezzo.
In più, come per gli altri Comuni capoluogo che non hanno sottoscritto per il momento l'intesa, resta il nodo dei mezzi finanziari. Circa tre milioni di euro, tanti sono previsti dalla Regione, suddivisi per 24 Comuni, comportano per Prato una fetta di 200 mila euro, poco più poco meno, ritenuta insufficiente come incentivo a cambiare l'auto o ad installarvi apparecchiature antiinquinanti a fronte di una limitazione totale. Fra l'altro negli ultimi quattro anni c'è stata una consistente riduzione dei veicoli Euro 0: le auto che a Prato nel 2001 erano 27 mila sono diventate 17 mila, con un picco negli ultimi due anni, in virtù degli incentivi introdotti.
«Come si evince dal comunicato con gli altri Comuni - dichiara l'assessore Curcio - siamo pronti in qualunque momento a risedersi al tavolo regionale. Condividiamo infatti l'esigenza di adottare misure antinquinamento, anche severe. I Comuni hanno avanzato proposte ragionevoli. Credo che dovrebbero essere inserite nell'accordo regionale».
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