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Comune di Prato

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30/12/2005 16:45
Consiglio Comunale Risalgono a legislature precedenti in tutto per 1.055.850 euro

Approvati quattro debiti fuori bilancio

Lunga discussione in aula e insolita geografia del voto nella maggioranza: la Margherita che si astiene su un punto
Approvato nella seduta del Consiglio comunale di ieri il riconoscimento di quattro debiti fuori bilancio per un ammontare complessivo di 1 milione e 55.850 euro iscritto nell'esercizio 2005. L'opposizione ha espresso compattamente il proprio no a tutte e quattro le delibere, mentre tra i banchi della maggioranza il voto ha avuto una geografia diversa sul debito relativo al Pin. Il capogruppo della Margherita Luca Roti ha infatti prima annunciato il voto contrario sulla delibera di riconoscimento, avanzando dubbi sulla reale natura di debito fuori bilancio da accollare al Comune, trasformandolo però in astensione dopo le precisazioni fatte dall'assessore al Bilancio Roberto Bencini nella sua replica. Il vice-sindaco si è impegnato a svolgere insieme alla Commissione consiliare Programmazione ed organizzazione un'analisi approfondita dello stato di avanzamento dei debiti fuori bilancio, con ricognizione di quelli che potrebbero crearsi, a partire già dalla prossima settimana e nell'arco di 60 giorni, parallelamente ad un'indagine sull'andamento della macchina comunale e sulle disfunzioni che hanno portato alla formazione dei debiti. In sintesi i quattro debiti, illustrati dal vice-sindaco Bencini, riguardano il censimento degli immobili ai fini della Tarsu, un lavoro svolto dal Pin, il servizio di recupero di carogne di animali svolto da Asm e diverse sentenze emesse dal giudice di pace per ricorsi relativi a multe in cui i ricorrenti hanno ottenuto ragione: il primo, il più corposo, affonda le radici in due legislature fa, nel 1997, quando venne affidato l'appalto dal Comune ad Asm per la ricognizione degli immobili a partire dalla Circoscrizione est. La gara d'appalto per espletare l'opera venne vinta dalla ditta Cogest di Sant'Arcangelo di Romagna, in cambio del 19% delle somme riscosse dall'attività. I problemi che hanno originato il debito nascono nel passaggio del settore tributi alla Sori nel 2003, che fa proseguire l'attivita subentrando al Comune. Ma essendo un'attività straordinaria, il pagamento è dovuto dal Comune, che però nel 2004, al termine del censimento, non prevede gli oneri in bilancio. Il recupero è stato di 16 milioni di euro, entrati nelle casse comunali, che con un aggio del 19% hanno portato ad un debito a favore della Cogest di 958mila euro. Come ha sottolineato Bencini, 'la somma non arreca un danno patrimoniale all'Amministrazione, perchè appunto la partita è stata già riscossa'. Il secondo riguarda un'attività commissionata al Pin Centro studi di ingegneria per lo svolgimento di una ricerca-progetto pilota per l'applicazione dell'energia solare nel recupero edilizio dei centri storici nel 1992. Era previsto un finanziamento Cee per il 48% della spesa, che ammontava in totale a 272mila euro, e quindi pari a 130.818 euro, mentre al Comune competeva il 52%, cioè 141.200 euro. Il finanziamento Cee è stato diviso in due tranche, la prima delle quali liquidata nei tempi previsti,mentre la seconda non è stata saldata perchè come ha spiegato Bencini 'c'è stato un ritardo da parte del Comune nell'inviare la rendicontazione delle spese'. Alle reiterate richieste di pagamento del Pin si è opposto il parere dei sindaci revisori, per i quali le somme erano dovute dalla Cee, non dal Comune, che non ha quindi previsto in bilancio il saldo del progetto. Da qui il debito fuori bilancio, che dal 1993 è rimasto irrisolto. Nel frattempo però il Pin ha operato una compensazione trattenendo cifre dovute al Comune contro le norme che vietano la compensazione agli enti pubblici. Il debito riconosciuto ammonta a 39.072 euro. Il terzo è un 'debito fuori bilancio classico', dovuto a 20 sentenze giudiziarie in cui il Comune è risultato parte soccombente, per un totale di 5.848 euro. Il quarto riguarda il servizio di recupero delle carcasse degli animali morti sul territorio, svolto da Asm, che ha rimesso il conto al Comune per le somme dovute per il 2001 e per il 2003 per il servizio di manutenzione ordinaria della segnaletica. Il tutto per un totale di 52.279 euro. Bencini ha sottolineato che questa Amministrazione non ha per ora mai sottoposto all'attenzione del Consiglio dei debiti fuori bilancio propri e che quelli che ora vengono riconosciuti sono pregressi, ma l'opposizione ha ugualmente puntato il dito sulle sviste e le discrepanze dei procedimenti amministrativi, che provocano danni patrimoniali, e ha chiesto la responsabilizzazione dei dirigenti comunali per punire chi sbaglia. Il capogruppo di Rifondazione Leonardo Becheri ha ritenuto evidente la colpa del funzionamento della struttura comunale e ha esortato la ripresa dell'analisi dello stato di avnzamento dei debiti che venne iniziata dalla Commissione consiliare insieme ai dirigenti ad inizio legislatura: «In tempi non biblici l'esame deve riprendere, perchè per ora è rimasto lettera morta e perchè non si può andare avanti usando l'avanzo di Amministrazione per coprire i debiti sorti per motivi banali». Anche il capogruppo di FI Goffredo Borchi ha chiesto come reagirà il Comune di fronte a questi errori di gestione che 'fanno però sprecare i soldi pubblici', oltre ad aver chiesto il numero delle carogne di animali recuperate da Asm in cambio del compenso. Mauro Vannoni di Sinistra per Prato viva ha parlato di evidente negligenza dei funzionari, che 'senza fare la caccia alle streghe, devono pagare per i propri errori, anche attraverso l'azione e la figura del direttore generale, dato che prendono compensi adeguati'. Dopo le considerazioni del capogruppo Roti che avanzava dubbi sulla reale natura di debito fuori bilancio della questione Pin, la posizione della Margherita è stata chiarita dal presidente del Consiglio Daniele Mannocci, che ha affermato che non ci sono problemi di condivisione delle scelte di governo, ma solo dubbi sulla legittimità dell'atto: « Le nostre perplessità nascono sul procedimento amministrativo adottato, che deve avere dei requisiti precisi: la questione è stata riportata in Consiglio perchè il Pin ha operato una compensazione, che gli era vietata, ma questo non restituisce legittimità all'atto». Il presidente della Commissione Programmazione e organizzazione Massimo Bartoloni dei Ds ha ribadito che il riconoscimento dei debiti avviene in alcuni casi anche per salvaguardare gli equilibri generali di bilancio: «Il cospicuo avanzo di amministrazione, che ammonta a 11 milioni di euro, è stato in parte utilizzato per coprire i debiti fuori bilancio e in Commissione abbiamo deciso di riconoscere come tali anche quelli che non ne avevano tutti i requisiti non per disprezzo delle norme e della lagalità, ma per dare una soluzione alla situazione salvaguardando gli equilibri. Si evince una mancanza di dialogo e di collaborazione tra dirigenti dei settori che è davvero anacronistica e incomprensibile,ma anche per questo è stato nominato il Direttore generale, che darà maggiore coordinamento evitando l'insorgere di nuovi problemi simili». Più duro l'intervento di Filippo Bernocchi di An, che ha accusato la giunta di non programmare e spendere male: «Questi debiti fuori bilancio sono l'esempio di come non amministrare un ente pubblico. Si grida allo scandalo e si sciopera per poco più di 1 milione di euro di tagli dalla Finanziaria e poi si sperpera così il denaro pubblico. E' la certificazione del fallimento della politica amministrativa e di bilancio di quest'Amministrazione». Il concetto è stato rinforzato dai colleghi di partito Maurizio Bettazzi, che ha espresso riserve sulla correttezza formale dell'iscrizione all'ordine del giorno della delibera, e da Gianluca Banchelli, che ha affermato che il Comune non dovrebbe riconoscerre i debiti e pagarli, ma far fare alla giustizia il proprio corso affinchè i veri responsabili paghino. Anche il capogruppo Gianni Cenni ha affermato che 'c'è debito e debito, perchè su quelli Asm, Cogest-Sori e Pin cio sarebbe tanto da dire, perchè almeno si potevano prevedere'. La parola è stata poi presa da Antonello Giacomelli della Margherita, che a sua volta ha accusato la Casa delle libertà di recitare da anni sempre la solita scena di repertorio di fronte al riconoscimento dei debiti, che 'non sono qualcosa di illegittimo, ma figure quasi fisiologiche dell'amministrazione di un Comune grande ed articolato che comunque non vengono nascosti, ma discussi in piena trasparenza, perchè solo se così non fosse ci sarebbe da sconvolgersi'. Nella sua replica Bencini ha riproposto le due esigenze di far chiarezza nei carichi pendenti dei debiti fuori bilancio e di rispettare gli equilibri di bilancio: Vorrei anch'io un bilancio senza debiti, ma non è vero che riconoscerli significa non ricercare le responsabilità. La mia richiesta di dare valutazione positiva anche ai debiti che non sono propriamente tali nasce dall'esigenza di iscriverli entro la scadenza del 31 dicembre nel bilancio 2005, perchè il bilancio di previsione 2006 avrà tempi più lunghi dell'inizio dell'anno». Ha fatto eco la capogruppo Ds Gerardina Cardillo: «Riconoscere e pagare oggi i debiti significa intraprendere la giusta via per pagare meno in futuro e salvaguardare i cittadini. Il direttore generale, a cui spetta in primis il coordinamento dei dirigenti, attesterà che i responsabili facciano bene e puntaualmente il proprio lavoro». Il capogruppo dell'Italia dei valori Aurelio Donzella ha annunciato il proprio voto favorevole, chiedendo però anche di avere al più presto la relazione dettagliata su come si è creato l'impasse attuale e come evitare il ripetersi. Ds, Comunisti italiani, Verdi e Itv hanno votato a favore di tutte e quattro le delibere, la Casa delle Libertà, Rifondazione e Sinistra per Prato viva si sono opposte e la Margherita ha espresso 4 voti di astensione, come era stato annunciato, sul punto relativo al debito Pin.
1412/05

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