04/01/2006 17:52
Ambiente
L'assessore Curcio incontra il collega regionale Artusa
Smog, Prato insiste sulla gradualità delle misure
«Un incontro positivo. Esiste la disponibilità a trovare un'intesa»
«Dall'incontro odierno posso dire che si va affermando il principio della gradualità, che abbiamo ripetutamente sostenuto, e l'idea che le limitazioni vengano applicate in maniera equlibrata». Commenta positivamente l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio l'incontro avuto, in mattinata, col collega regionale Marino Artusa. Un altro incontro, in sede tecnica, è fissato per martedì 10 gennaio, mentre il 16 è convocata una riunione con tutti i Comuni, fra cui cinque capoluogo (Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato) che non hanno sottoscritto l'accordo regionale per ridurre lo smog.
I punti controversi riguardano, come è noto, i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione per incentivare la sostituzione dei mezzi inquinanti, il blocco totale dei veicoli Euro 0, l'estensione dell'area di limitazione al 50% del centro abitato.
L'assessore Curcio ha confermato le perplessità avanzate da tempo dal Comune di Prato, come ha riconosciuto lo stesso Artusa, messe peraltro per iscritto all'inizio del mese di dicembre. Ma dal faccia a faccia avuto con l'assessore regionale, che ha ricevuto separatamente gli amministratori dei Comuni capoluogo che non hanno firmato l'intesa, Curcio ha anche rilevato «la disponibilità a studiare una formula che permetta a tutte le Amministrazioni di stare dentro l'accordo».
La via d'uscita potrebbe essere rappresentata proprio dall'applicazione graduale dell'intesa, con la possibilità per i Comuni di prevedere, almeno per l'anno in corso, delle 'finestre orarie' in cui possano circolare anche i veicoli soggetti a blocco. Lo stesso assessore regionale Artusa prefigura questa eventualità, quando dichiara che nell'applicare l'intesa «i Comuni possono utilizzare margini di flessibilità per meglio rispondere alle esigenze del territorio e alle sue necessità di tipo territoriale e sociale».
La questione più spinosa rimane quella dei finanziamenti. Il Comune di Prato, al pari degli altri Comuni capoluogo, ritiene che i 3 milioni e 300 mila euro stanziati per gli incentivi, da suddividere per 23 Amministrazioni, siano insufficienti. E che occorra da parte della Regione, magari coinvolgendo anche il settore Trasporti, un maggior sforzo finanziario, soprattutto per gli anni a venire, in particolare dal 2007, a fronte delle limitazioni.
Un capitolo tutto da dipanare, come ancora restano da dipanare le questioni della fascia oraria e dell'area del blocco. «E' importante - chiosa l'assessore Curcio - che ci sia la volontà di dialogare. L'obiettivo di ridurre l'inquinamento è condiviso. Bisogna però creare i presupposti, anche con un'adeguata informazione, per applicare le limitazioni».
Il Comune di Prato, per voce dell'assessore Curcio, ha avanzato anche altre proposte su tutta questa materia, prima fra tutte, su cui ha convenuto anche Artusa, la necessità di «verificare l'appplicazione omogenea, quanto meno fra aree vicine, di misure d'emergenza», come potrebbero essere le 'domeniche ecologiche'. D'accordo Curcio e Artusa anche sul fatto che si crei una cosiddetta 'rete virtuale' per le centraline di rilevazione del Pm10, ossia che si considerino, nella valutazione dei picchi e degli sforamenti, le stazioni in grado di offrire il quadro reale dell'inquinamento prodotto dal traffico.
19/06
Condividi su: