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Comune di Prato

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05/01/2006 16:37
Cultura Prosegue con successo la mostra artistica a Hiroshima

60mila visitatori in Giappone per i 60 Tesori di Prato

Distribuito anche un depliant informativo sulle bellezze e la gastronomia della città
La cultura nipponica si innamora dei colori dell'arte pratese: nel paese del Sol levante “I tesori di Prato” hanno riscosso un ampio successo di pubblico, come testimoniano i numeri dei primi tre mesi della mostra, visitata già da oltre 60mila visitatori: il 3 gennaio l'esposizione itinerante dei dipinti rinascimentali e barocchi del patrimonio artistico pratese si sono spostati al Museum of art di Hiroshima, dove il vernissage è stato preso d'assalto da 1200 persone. A Tokyo, al Seiji Togo Memorial Sompo Japan Museum of Art, alla cui inaugurazione ha partecipato anche l'assessore alla Cultura Andrea Mazzoni, “I tesori di Prato” hanno attirato 40mila visitatori, al Museum of fine art della piccola città di Gifu, dal 3 novembre fino a Natale, sono stati 20mila. L’esposizione, organizzata da Art planning rey inc. in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio, il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato e la Diocesi di Prato, è composta da 60 opere d’arte, selezionate fra le più preziose della città, tra cui i capolavori di Filippo Lippi e del figlio Filippino. Non è la prima volta che Prato presta le proprie opere per mostre internazionali, ma è senza precedenti che un'esposizione estera sia esclusivamente dedicata al Museo civico pratese e alla città tessile, considerata in Giappone la 'piccola Manchester'. I quadri rimarranno a Hiroshima fino al 19 febbrio, per riprendere poi la via del ritorno a Prato. Il grande happening artistico ha avuto il patrocinio dell'ambasciata italiana in Giappone e dell'Istituto di cultura italiana di Tokyo. Si è trattato anche di un'operazione d'immagine per Prato, in attesa di ritorni in termini turistici ed economici, oltre che culturali: insieme al catalogo bilingue in italiano e giapponese, è stato distribuito anche un depliant, a cura di Comune, Provincia, Apt, Camera di Commercio, Toscana promozione, che illustra e pubblicizza gli altri tesori della città, quelli architettonici come la cattedrale di S.Stefano e la chiesa di S.Maria delle Carceri, quelli culturali come il Museo del Tessuto e il Centro per l'arte contemporanea Pecci, ma anche quelli gastronomici, con i biscotti di Prato e gli altri prodotti della nostra tradizione, come la mortadella, l'olio d'oliva e il vino di Carmignano: «Stiamo riscontrando un grande interesse per l'arte e la cultura di Prato - afferma l'assessore alla Cultura Andrea Mazzoni - la nostra speranza è che questa promozione si traduca in un ritorno turistico e d'attrazione per la città, perchè la cultura è anche un fattore di sviluppo». La mostra è una sintesi della pittura pratese nelle sue diverse fasi, a cominciare dalla stagione aurea del Tre-Quattrocento, fino al settecento: sono presenti alcuni fra i maggiori capolavori di Prato, ovvero le celebri opere di Filippo e Filippino Lippi, nonché quelle dei loro numerosi collaboratori, in parte su tavola, in parte su affresco, realizzati dalle più importanti botteghe artistiche operanti nel territorio pratese in pieno Quattrocento dopo il grande successo artistico di quelle tardotrecentesche di Agnolo Gaddi con Niccolò di Pietro Gerini e di Pietro Miniato. Il percorso valorizza l’evoluzione della pala rinascimentale e del suo complesso sistema di relazioni: i simboli, i colori, la prospettiva per evidenziare i rapporti tra la Vergine, i santi, i donatori e gli osservatori reali. Dalla figura astratta del santo si passa al suo ritratto realistico. Tra le opere esposte particolarmente apprezzata ed importante come iconografia della vita quotidiana è la predella di Bernardo Daddi con le Storie della Cintola del 1333-34. Il catalogo “I Tesori di Prato” è curato per la parte italiana da Maria Pia Mannini, conservatrice del Museo Civico di Prato e da Cristina Gnoni, con introduzioni a cura del soprintendente regionale Antonio Paolucci e del soprintendente Sbaa Bruno Santi. Tutte le spese sono a carico dell'Art planning rey inc. di Tokyo e comprendono, tra l'altro, il restauro delle opere che necessitano di un intervento conservativo, allestimenti, imballaggio e trasporto, scorta e catalogo.
22/06

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