12/01/2006 16:28
Consiglio Comunale
Nella seduta svoltasi in mattinata
Il nuovo statuto e il piano industriale della Sori
Ampio dibattito in aula. La delibera approvata ,con quattro emendamenti, con 18 voti favorevoli, 5 contrari e l'astensione di Becheri (Rc)
Il Consiglio comunale ha detto sì al nuovo piano industriale della Sori, redatto dalla società Dexia Crediop di Roma. Le principali caratteristiche del nuovo profilo sono il mantenimento della società a totale capitale pubblico, detenuto dai Comuni di Prato e Montemurlo, o con la previsione di un socio privato orientato alla gestione imprenditoriale, ma sotto il controllo pubblico, il passaggio nella gestione dall'amministratore unico al consiglio d'amministrazione, l'aumento dell'aggio dal 3,3% al 4,9% e la riorganizzazione dell'azienda sia per quanto riguarda l'oggetto che per le professionalità necessarie e il personale.
Il capogruppo di Forza Italia, Goffredo Borchi, ha sottolineato che la nuova Sori, così come è configurata nella delibera presentata dal vice-sindaco Bencini, potrà diventare punto di riferimento per le amministrazioni locali che ancora non hanno attivato un servzio di questo tipo e che potrebbero valutare positivamente il loro ingresso nella società. Un occhio di riguardo, secondo Borchi, è però necessario nei confronti di coloro che hanno collaborato - attraverso contratti a termine - con Sori e che ora meritano di avere risposte chiare e precise sulle proprie prospettive occupazionali mettendo da parte l'improvvisazione con cui è stata gestita finora questa delicata materia.
Leonardo Becheri, capogruppo di Rifondazione comunista, è tornato a riaffermare l'esigenza di affrontare globalmente la questione dell'esternalizzazione dei servizi e quindi delle società partecipate del Comune. 'I bracci operativi della pubblica amministrazione - ha detto - devono svolgere una funzione sociale e la politica deve riappropriarsi di tutta questa materia'. Secondo Becheri il consiglio comunale deve essere dotato degli strumenti necessari a consentire una verifica puntuale e seria dell'andamento delle società partecipate; infine, circa le assunzioni precarie, ha raccomandato di agire sulla base di un' analisi attenta e scrupolosa.
Giovanni Luchetti (Forza Italia), pur apprezzando il lavoro svolto per la riconfigurazione di Sori, ha ribadito il suo giudizio negativo: sono stati un errore la sua costituzione, la sua gestione e anche l'aver perso l'occasione per riprogettare la società su basi nuove. 'Sori è l'emblema delle conseguenze negative della commistione fra politica e gestione economica, l'esempio di come non si gestisce una società'. Anche il nuovo consiglio di amministrazione che adesso prenderà il posto dell'amministratore unico, secondo Luchetti, è espressione dell'ingerenza politica e l'augurio è che vengano mantenute le esperienze tecniche che hanno permesso e devono continuare ad assicurare il controllo sui conti della società.
Maurizio Bettazzi di An, pur apprezzando il lavoro svolto dal vice-sindaco per la nuova Sori, ha puntato il dito e chiesto spiegazioni su specifiche disposizioni, come gli incentivi economici offerti ad alcuni dipendenti per uscire dalla società (incentivi all'esodo), il fatto che non sia stato riproposto nel nuovo statuto l'organismo di controllo diretto, l'ammontare dei premi ai dirigenti e ai dipendenti della società.
Massimo Bartoloni (Ds) ha rilevato che nella 'ritrovata' Sori, improntata a un equilibrio fondato sul 'controllo analogo', non sarà improbabile che possano entrare nuovi soci. Il controllo, ha aggiunto Bartoloni, deve comunque essere tempestivo, effettivo e sistematico affinchè il consiglio possa essere informato con la dovuta serietà dell'andamento della società.
Luca Roti, capogruppo della Margherita, ha sostenuto che Sori ha pagato il prezzo della novità del percorso intrapreso trovandosi a gestire compiti inizialmente non affidati e non previsti. 'Molte amministrazioni pubbliche - ha rilevato Roti - stanno per fare la stessa scelta del Comune di Prato, che proseguirà sulla strada avviata con la Sori e attuerà cambiamenti innovativi anche in ulteriori campi'. Il consiglio comunale, ha aggiunto Roti, dovrà rivendicare un controllo sempre più puntuale sugli indirizzi delle società partecipate non sulla lorogestione. 'Come consiglieri - ha detto - non cadiamo nell'errore di voler diventare quaranta piccoli amministratori'. Per il capogruppo di An Gianni Cenni 'il problema non è stato centrato, perchè Sori ha dimostrato di non funzionare e ora si stanno facendo scelte dal respiro corto su cui tra un anno dovremo tornar sopra'. Il concetto è stato rinforzato dal collega Filippo Bernocchi, che ha affermato che 'Sori e le altre società partecipate sono sistemi di controllo del consenso usati dalla maggioranza, sono false esternalizzazioni, come dimostra il fatto che in campagna elettorale non vengono inviate bollette nè pagamenti'. La capogruppo Ds Gerardina Cardillo ha sostenuto che l'atto in esame 'va nella direzione di dare produttività e sviluppo a Sori', aggiungendo che gli emendamenti proposti da Rc precisano ulteriormente alcuni aspetti legati alla tutela del sano sviluppo aziendale e agli interessi dei lavoratori. Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Ds Andrea Ballini e Fabio Caregnato e il capogruppo dell'Italia dei valori Aurelio Donzella.
La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli, 5 contrari, tra cui Paolo Fattori di Rc (gli altri quattro sono stati espressi da An), e 1 astenuto, il capogruppo del partito Becheri.
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