13/01/2006 17:10
Consiglio Comunale
La salute a Prato/2
Società della salute e nuovo ospedale al centro del dibattito
Vari interventi ritengono sottodimensionato il nuovo nosocomio. La disussione è stata ampliata anche al termovalorizzatore
Le carenze del pronto soccorso, il nuovo ospedale e la Società della salute sono stati i principali argomenti emersi nel lungo dibattito sulla salute a Prato, che nella prima seduta di dicembre venne aggiornato. Non sono mancati i riferimenti al termovalorizzatore dei rifiuti, vista anche la presenza tra il pubblico del comitato di Casale che ha manifestato contro l'impianto.
Ad aprire la discussione è stato Leonardo Becheri, capogruppo di Rifondazione comunista che insieme a Sinistra per Prato viva aveva richiesto la convocazione della seduta straordinaria del Consiglio sull'argomento. Becheri ha posto la questione di quali servizi sarà erogatrice la Società della salute soprattutto alla luce di un nuovo ospedale 'progettato -semplificando al massimo, per acuti'. Le perplessità di Becheri riguardano in particolare la riduzione di posti letto e la riduzione di metratura per posto letto previste nel progetto del nuovo nosocomio. 'Un progetto- ha detto Becheri - di cui non si è mai discusso in consiglio comunale così come non è mai stata fatta chiarezza sulla destinazione del vecchio ospedale'. Becheri ha, inoltre, rilevato che nel 'profilo di salute recentemente presentato non si fa riferimento alcuno alla questione inceneritore'.
Un intervento decisamente a favore della Società della salute quello della consigliera Ds, Lavinia Rosseti, che ha sottolineato come il nuovo organismo costituisca una scommessa della Regione Toscana e come il buon lavoro fatto in questa prima fase di sperimentazione aiuti a capire la situazione sanitaria della nostra città e a programmare gli interventi futuri.
Il capogruppo dell'Italia dei valori Aurelio Donzella ha esaminato analiticamente tutte le criticità dell'attuale ospedale, chiedendo un impegno maggiore per sciogliere il nodo della prevenzione, così da non oberare inutilmente anche il futuro ospedale: «Nelle ore pomeridiane e notturne su tre sale operatorie aperte vi è un solo anestesista e questo si trasforma in una situazione di pericolo per l'ostetricia, secondo punto nascite della regione: le urgenze ostetricie potrebbero insomma essere delle roulette russe per le donne e i bambini. Sarebbe necessario un anestesista solo per quest'unità, in modo da poter così applicare anche il parto indolore.»
Goffredo Borchi, capogruppo di Forza Italia, ha fatto notare come oramai tutti in città, non solo i rappresentanti dell'opposizione, sostengano che il nuovo ospedale -così come progettato - non corrisponda alle esigenze del territorio. 'Dalla relazione del dott. Cravedi - ha osservato Borchi - emerge che non può che essere la prevenzione e la crescita di senso civico a giustificare un ospedale più piccolo di quello che abbiamo'. Eppure non dovrebbe essere difficile, secondo Borchi, far capire alla Regione che Prato è una città anomala dove i cittadini convivono con 30/35 mila extracomunitari cui non si può chiedere un bagaglio culturale che non hanno. Spero che il dimensionamento del nuovo ospedale venga corretto nell'interesee di tutti».
In difesa del modello toscano di sanità si è levata la voce di Elisabetta Carullo dei Ds: «Il modello toscano è fin troppo evoluto e ha dovuito fare i conti con i tagli della Finanziaria pur mantenendo alti standard qualitativi per le prestazioni. Per il 2006 la Toscana avrà 180 milioni di euro in meno per il settore sanitario, a cui si aggiunge il taglio del 50% della spesa sociale, ovvero 33,9 milioni di euro in meno. Sono numeri non invenzioni. Le carte vincenti sono quindi il nuovo concetto di Area vasta, di salute e di evoluzione sociale perchè anche la domanda è cambiata, la popolazione è invecchiata e gli standard tecnologici sono cresciuti». Rita Pieri di Forza Italia ha replicato che 'i finanziamenti arrivano quando e se gli obiettivi vengono raggiunti, non senza criterio', aggiungendo che nel quadro del profilo di salute sono stati trascurati i consultiri e la medicina legale e dello sport.
Paolo Fattori ha chiesto maggiori controlli sulle condizioni dei luoghi di lavoro, uno dei presupposti della salute, ha criticato il progetto del nuovo ospedale e ancora più aspramente l'ipotesi del termovalorizzatore a Casale: «Perchè se i più moderni ospedali prevedono circa 170 metri quadrati a posto letto per la nuova struttura di prato se ne prevedono appena 98? La città è in crescita, non in diminuzione. Viene il sospetto che l'ospedale di Prato sia destinato solo a fare da grande pronto soccorso a Firenze. Perseguire questa progettazione non significa perseguire la salute dei cittadini. Bisognerebbe poi pensare anche a quanto costerà curare le malattie provocate dalle emissioni dell'impianto per bruciare i rifiuti. Se la scelta è sbagliata lo è anche in senso economico. Bisogna mettere da parte la bramosia di guadagbare sui rifiuti degli altri, perchè le conseguenza le pagherà Prato». A questo proposito Fabio Caregnato dei Ds ha affermato che i controlli e gli studi preliminari sulle emissioni e sull'impatto ambientale dovranno essere puntuali e affidabili, così come il monitoraggio: «Negli ultimi 30 anni la popolazione a Prato è aumentata del 30% e questo fa sì che si debba affrontare l'aumento del traffico e delle produzione di rifiuti. A Prato la produzione pro-capite annua è tra le più alte in Italia, anche per la presenza dei rifiuti industriali e tessili. Bisogna affrontare il problema in modo serio e realistico, ma faccio invito alla Società della salute affinchè affinchè approfondisca gli studi e la ricerca. Deve essere chiaro che se certi impianti sono pericolosi per la salute non si faranno».
Andrea Ballini dello stesso gruppo ha evidenziato che la presenza a Prato di tanti immigrati clandestini 'è il segno tangibile del fallimento della politica di chi nel 2001 ha fatto di questo punto il proprio cavallo di battaglia in campagna elettorale: dovrebbe far arrossire chi dice che ora va tutto bene'.
Il capogruppo di An Gianni Cenni ha avanzato il dubbio che la Società della salute 'sia solo una decisione amministrativa e non una vera soluzione che risponda alle esigenze di salute dei cittadini, contando anche il fatto che il nuovo ospedale si prospetta come insufficiente'. Per il collega Maurizio Bettazzi i fondi stanziati dal Governo alla Toscana non sarebbero insufficienti e 'non si può sempre dare la colpa allo Stato, dato che parliamo di 5,8 miliardi di euro'.
Per la capogruppo Ds Geradina Cardillo Prato con al Società della salute ha aderito alla sfida del modello toscano di sanità che si ispira al principio del diritto universalistico alla salute: «La Regione si è impegnata attaverso la programmazione e la razionalizzazione per mantenere alti livelli qualitativi senza applicare ticket e senza aumentare le tasse. La Società della salute e il nuovo ospedale vanno in questa direzione, tenendo conto delle nuove esigenze e della nuova domanda di salute».
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