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Comune di Prato

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13/01/2006 15:32
Consiglio Comunale La salute a Prato/1

«Un ospedale integrato da una rete di servizi»

Società della salute e nuovo nosocomio i cardini del sistema. L'intervento dell'assessore Stancari in risposta al comitato di Casale
Si è concluso ieri il lungo dibattito dedicato alla salute a Prato a cui il Consiglio comunale ha dedicato due sedute straordinarie. Anche a questo secondo appuntamento ha preso parte il direttore generale della Asl 4 Bruno Cravedi, che nel primo incontro ha esposto una dettagliata relazione sull'identikit della salute a Prato. Era presente tra il pubblico con tanto di striscioni di protesta anche il comitato di Casale contro il termovalorizzatore. Come ha spiegato il direttore Cravedi, i punti cardine su cui scommetterà il sistema sanitario pratese sono la Società della salute, come sede di confronto e coordinamento delle funzioni sanitarie e sociali, e il nuovo ospedale, che sarà supportato da una rete integrata di servizi mirati sul territorio, ma che soprattutto supererà il vecchio modello del ricovero ordinario per ispirarsi a quello dell'organizzazione intensiva della cura, ovvero un sistema basato sulla gradualità delle cure richieste dai pazienti a seconda della gravità della malattia. Si va quindi dalla sezione intensiva a quella subintensiva, fino alle degenze a medio e lungo termine con le ulteriori articolazioni del day hospital e day surgery, pratiche ormai da qualche anno diventate sempre più utilizzate. Giocheranno un ruolo determinante la tecnologia e l'avanguraia medica: «La Regione nel programmare l'intervento del nuovo ospedale - ha spiegato Cravedi - ha tenuto conto delle particolarità di Prato e dei circa 35mila extracomunitari che fanno riferimento quasi esclusivo alla struttura ospedaliera, così come ha tenuto conto del tasso di ospedalizzazione, intorno al 170 per mille, leggermente più alto di quello regionale che è del 160. Il criterio che ci ha guidato al dimensionamento previsto, con 540 posti letto, è stato quello di misurare e prevenire una domanda di salute che è cambiata. Il numero dei posti letto non va calcolato solo in riferimento al dato storico del nosocomio attuale, ma va visto nel contesto della rete integrata assistenziale, che darà servizi più mirati ed appropriati evitando ricoveri impropri. Ad esempio tra la vasta gamma dei nuovi servizi che hanno cambiato il rapporto con l'ospedale vi sono il day hospital e il day surgery». Per Cravedi ad incrementare la rete saranno i poliambulatori che a breve saranno aperti presso l'ex Mercato ortofrutticolo e l'hospice per malati di lunga degenza o terminali, che dovrebbe essere aperto entro la fine dell'anno. Tra le priorità rientra inoltre il potenziamento delle cure primarie sul territorio attraverso gli ambulatori dei medici di base aperti dalle 8-20, 'che non sono alternativi all'ospedale, ma punti di riferimento per i cittadini e metodi spesso più appropriati ai bisogni', con la prospettiva di aumentare ulteriormente l'orario di apertura. Per quanto riguarda il pronto soccorso, citato in quasi tutti gli interventi del dibattito come il punto più debole dell'ospedale, Cravedi ha ribadito che è gravato da una domanda fortissima e nella maggioranza dei casi impropria: delle 60mila prestazioni effettuate nel 2005, solo il 20-22% avrebbero rappresentato effettive necessità. Come rimedio il direttore generale ha proposto una maggiore attività di informazione ed orientamento svolta dal 118, dalle guardie mediche e dagli altri presidi territoriali per filtrare i codici di bassa intensità, parallelamente al potenziamento dei servizi di diagnostica di supporto al pronto soccorso per diminuire le attese. In chiusura è intervenuta anche l'assessore ai Servizi sociali e presidente della Società della salute Maria Luisa Stancari, che vista anche la presenza degli abitanti di Casale, oltre a parlare della Società della Salute come opportunità per dare nuove e più puntuali risposte ai cittadini, ha ribadito che quando sarà definito il Piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti sarà cura del Comune predisporre tutti gli studi necessari sull'impatto ambientale per chiarire gli aspetti e le implicazioni sanitarie dell'eventuale impianto di termovalorizzazione: «All'Amministrazione comunale sta a cuore la salute di ogni cittadino. Per ora la Provincia ha formulato un'ipotesi, ma quando il Piano per i rifiuti sarà definito e verrà individuata la localizzazione saranno effettuati gli studi necessari».
44/06

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