Pdr S. Chiara, la parola torna alla Commissione edilizia

Sul Piano di recupero degli ex edifici produttivi e magazzini di via S.Chiara la parola torna alla Commissione edilizia: stamani la Commissione consiliare Territorio e Ambiente, presieduta da Tommaso Rindi dei Verdi, ha deciso di effettuare un ulteriore passaggio istruttorio rinviando il progetto alla Commissione edilizia in modo da avere un parere tecnico sulla qualità architettonica e progettuale del Piano prima di esprimere un giudizio, che per ora rimane congelato. Il Piano proposto dalla Cooperativa Borgo della piana al Comune prevede la realizzazione di abitazioni nell'ex fabbricato produttivo con un ulteriore aumento volumetrico: le perplessità dei commissari nascono sulla modalità di intervento in una zona che sorge a ridosso del centro storico e che soprattutto è attigua al Museo del Tessuto e alla futura biblioteca Lazzerini, che visto il vicino trasferimento nell'area della Campolmi, diventerà un polo culturale di interesse regionale e nazionale. La richiesta della proprietà è di raddoppiare le volumetrie previste dal Prg per realizzare un edificio sul fronte della via, dove ora c'è il magazzino, e un nuovo edificio sul retro. Il progetto proposto non prevede però alcuna destinazione di area pubblica. Come hanno rilevato però alcuni consiglieri, tra cui Aurelio Donzella dell'Italia dei valori, una bocciatura dell'intervento potrebbe comportare la chiusura di fronte alle possibilità di recupero e riqualificazione del centro storico: «Potrebbe essere una soluzione contro la fuga dai centri storici verso le periferie - ha detto Donzella - e un modo per rendere il cuore della città più vitale e meno esposto ad esser luogo di attività illecite e malvivenza». Da qui la decisione della Commissione 4 di far valutare la qualità edilizia del progetto: se nel complesso il parere sarà favorevole, la Commissione prenderà in considerazione l'accoglimento del Piano con eventuali correttivi. Per quanto riguarda il problema dei parcheggi, sarà valutata la possibilità eventuale di non prevederli in via S. Chiara, troppo stretta ed inadatta a sopportare un ulteriore carico di traffico, ma di realizzarli al di fuori del perimetro del centro storico.