La multisala di Capezzana in attesa di chiarimenti dalla Regione

L'Oasis non ha l'autorizzazione commerciale cinematografica per la Multisala di Capezzana, ma possono andare avanti le opere di urbanizzazione previste dalla convenzione firmata con il Comune. La realizzazione del multiplex di S.Giusto e la querelle nata per la normativa regionale sulle distanze da rispettare, dopo la sentenza del luglio scorso della Corte costituzionale che sposta dallo Stato alle Regioni la competenza in materia, è stata oggetto ieri in Consiglio comunale di due question time dei capigruppo dei Verdi Tommaso Rindi e di Rifondazione comunista Leonardo Becheri. Le richieste sono state le stesse: se i lavori possano proseguire in attesa di chiarimenti sulla normativa e se ci siano o meno le autorizzazioni commerciali. La risposta è arrivata dall'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, che ha spiegato che per risolvere la questione si andrà o ad una modifica dell'atto regionale o all'emanazione di norme transitorie che prendano in considerazionele differenti situazioni che si sono create: «Si tratta di una norma di indirizzo, non di una legge regionale, nè di un regolamento. Come ha riconosciuto la stessa Regione, è inoltre una norma sperimentale e perfettibile che per la sua evoluzione avrà bisogno di un confronto con le diverse realtà. Stando alle distanze disposte dalla norma la Multisala potrebbe sorgere solo a Montepiano. Le autorizzazioni commerciali non ci sono perchè la normativa regionale ha ribaltato le previsioni in merito imponendo il permesso a valle del procedimento e non a monte, come invece stabiliva la legge nazionale. Le opere per la costruzione del centro quindi sono ferme, ma non quelle di urbanizzazione, che possono proseguire in virtù della convenzione approvata dal Consiglio l'anno scorso». Rindi si è detto soddisfatto ma 'perplesso sull'ambiguità della situazione che si è creata', mentre Becheri ha rimarcato che secondo le attuali disposizioni normative la Multisala non può sorgere a Capezzana: «E' vero che abbiamo votato quando la sentenza non era stata emanata, ma adesso c'è: la normativa di riferimento è quindi quella regionale. L'atto di indirizzo discende da un regolamento che fa riferimento ad una legge regionale, quindi c'è una linea diretta che unisce questi atti».