salta la barra


Comune di Prato

 indietro
20/01/2006 16:44
Consiglio Comunale Interpellanza di Donzella (Itv) sulla sicurezza pubblica

«Prato, problemi da grande città ma sotto controllo»

Nonostante la massiccia presenza di immigrati (30mila) e la scarsità di personale di controllo sarebbe buono il livello di sicurezza
A distanza di sei mesi dalla seduta dedicata alla sicurezza pubblica, il tema è riapprodato ieri in Consiglio comunale. A proporlo è stata un'interpellanza del capogruppo Aurelio Donzella dell'Italia dei valori sul disagio e sulle precarie condizioni di vivibilità e sicurezza dei residenti in alcune zone della città. Il consigliere ha fatto un'attenta analisi dei luoghi di spaccio di stupefacenti in città, come edifici dismessi ed ex fabbriche in via Rosa Giorgi, delle zone non sicure durante le ore serali e notturne, come l'area ospedaliera, e di quelle come via Filzi e via Pistoiese dove si moltiplicano gli episodi di violenza, le attività illecite, quelle lavorative abusive dove viene utilizzata manodopera clandestina e non vengono rispettate le più elementari norme igieniche: «Da parte dei cittadini c'è una forte domanda di legalità - ha detto Donzella - L'illegalità e la criminaltà vanno combattute senza giustificazioni e solidarismi pelosi. L'ordine e la sicurezza non sono politiche di destra, ma i pilastri di uno Stato democratico per garantire i diritti dei più deboli. Agli stranieri che vengono nella nostra città bisogna quindi dare gli stessi diritti degli autoctoni, ma anche gli stessi doveri, senza lassismi che poi sono seme di xenofobia». Le richieste del capogruppo sono state un'azione di stimolo nei confronti del Prefetto e delle Forze dell'ordine per un intervento più efficace e congiunto, il coinvolgimento di Asl e Arpat, la verifica del rispetto degli orari di apertura e delle norme igieniche da parte degli esercizi commerciali, che le violazioni vengano perseguite e che venga valutato se la città possa sostenere nuovi flussi di migranti. Ha risposto l'assessore alla Sicurezza urbana e alla Polizia municipale Giuseppe Gregori, che ha tracciato il profilo di una città che nonostante l'alto numero di immigrati e la sproporzione del personale addetto al controllo, ha un livello di sicurezza soddisfacente. Un buon segno, secondo Gregori e le Forza dell'ordine, è che a Prato vengano ancora denunciati gli scippi e reati minori, cosa che non avviene in altre città con realtà analoghe: «E' il segno che in città c'è una vera cultura della legalità e che i cittadini hanno fiducia nella giustizia. Da un recente incontro, avvenuto il 19 dicembre, con la Questura, il Comando dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, l'Asl, l'Ispettorato del lavoro e gli altri enti ed istituzioni deputati alla vigilanza del territorio, è emerso che la situzione non è fuori controllo e che il grado di sicurezza è soddisfacente, anche se l'attenzione rimane alta e anche se si deve fare i conti con una diffusa carenza di personale. Sicuramente la città è molto cambita rispetto agli anni passati, è molto cresciuta ed conta circa 30mila stranieri tra regolari e irregolari. Per porre rimedio alle problematiche che nascono la soluzione non può basarsi solo sulla repressione, ma devono essere attivati anche altri mezzi». L'interpellanza ha suscitato un ampio dibattito, aperto dal capogruppo di FI Goffredo Borchi che ha concordato con l'assessore sulla scarsità degli agenti e delle risorse che la giustizia ha a disposizione,ma 'per quanto compete all'Amministrazione comunale non si può abbassare la guardia sulle regole di convivenza civile e sui diritti inviolabili di chi lavora'. 'Prato è una città difficile e cresciuta per molti versi in modo abnorme - ha aggiunto Massimo Taiti di Taiti per Prato-NUovo Psi - Nel Consiglio dedicato alla sicurezza il Prefetto e il Comandante dei Carabinieri ci hanno detto che a Prato la situazione è sotto controllo e che viene fatto tutto il possibile, ma le risposte sono probabilmente un pò scontate. Prato è sicuramente cambiata, ha i problemi di una grande città e anche un grosso problema di risorse insufficienti per la giustizia'. Per il capogruppo della Margherita Luca Roti bisogna distinguere bene le competenze, 'perchè il polso della situazione deve essere tenuto dal sindaco, ma la responsabilità della sicurezza e dell'ordine pubblico è del Prefetto; il sindaco non deve essere scambiato per uno sceriffo'. Secondo il capogruppo di An l'attenzione andrebbe puntata non solo sulle competenze, ma anche sui rapporti istituzionali, 'ad esempio con i consoli dei paesi di appartenenza delle etnie presenti a Prato affinchè certi problemi e certi comportamenti non vengano sottaciuti', e su una più razionale organizzazione e razionalizzazione delle forze esistenti sul territorio. Il capogruppo dei Verdi Tommaso Rindi ha sottolineato che l'Amministrazione comunale ha costruito una rete d'intervento con gli altri enti e soggetti preposti e che 'non bisogna fare l'equivalenza tra illegalità e immigrazione, anche perchè legalità non significa certo leggi intolleranti e demagogiche'. «Prato è e deve continuare ad essere la città del confronto, dell'accoglienza e della legalità anche in un momento difficile e di crisi come questo - ha aggiunto la capogruppo Ds Gerardina Cardillo - Prato è la città che negli anni ha permesso il primo livello d'integrazione, ovvero l'inserimento lavorativo, dimostrando che l'immigrazione non viaggia di pari passo con l'illegalità». Ha concluso la discussione il consigliere di An Maurizio Bettazzi, che ha affermato che 'anche se la maggioranza scarica ogni colpa sul Governo, molte domande dell'interpellanza di Donzella erano rivolte all'Amministrazione comunale, che non ha risposto: le violazioni igieniche e commerciali sono competenza del Comune'.
74/06

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina