18/02/2006 13:11
Consiglio Comunale
L'assessore Gregori risponde a Pieri (FI)
Asili nido, 60 posti in più e domanda coperta per il 75%
L'aumento è dovuto all'operazione di dismissione dei “nima”e di accreditamento di nuovi asili nido per 104 posti
Sessanta posti in più negli asili nido da marzo 2006 e novanta da ottobre 2007 in virtù di un' operazione che punta ad aumentare di tre punti percentuali in un solo anno, dal 20,18% al 23,18%, la copertura rispetto alla domanda potenziale (tutti i bambini in età da nido), per raggiungere nel 2010 il traguardo del 35% fissato, in sede europea, dalla “Carta di Lisbona”.
E' questo il quadro riassuntivo tracciato in Consiglio comunale dall'assessore alle Politiche formative Giuseppe Gregori in risposta all'interrogazione della consigliere Rita Pieri di Forza Italia sulla situazione dei nidi. La consigliera ha chiesto come sarà risolto il problema dele famiglie che rimangono fuori dalla graduatoria e qual è la programmazione dell'Amministrazione comuanle, tenendo conto che «in un momento di ristrettezze economiche si deve porre attenzione al sociale, rinunciando piuttosto ad un'opera pubblica minore a favore di un servizio come il nido».
Come spiegato da Gregori, attualmente la capacità di risposta a Prato è di 3 domande su 4, ovvero il 74/75%, e per aumentare i posti si opereranno risparmi affidando in parte all'esterno le pulizie delle materne, dismettendo i tre “Nima” (nidi e materne) di Galciana, Fontanelle e via Corridoni «che pur avendo dato buoni risultati non sono più in linea con le nuove normative esistenti», e riducendo di 10 unità le iscrizioni al nido di via Fiorentina. I 40 posti dismessi saranno recuperati con 104 nuovi accreditamenti in asili convenzionati, che consentiranno di poter esaudire le richieste di altre 60 famiglie.
«Siamo riusciti ad aumentare l'offerta diminuendo la spesa anche a fronte dei tagli statali nei confronti degli Enti locali - ha spiegato l'assessore - Quando la città è in crisi non ci si può limitare però solo a fare assistenza, perchè i mancati investimenti si trasformano in un'ulteriore domanda di assistenza. Ci vuole equilibrio tra investimenti e politiche sociali».
«Non ho posto una questione assistenziale - ha replicato Pieri - ma sociale. Dato che i nidi costituiscono un servizio a domanda che costa molto alle famiglie, non è certo gratuito, garantire il servizio dovrebbe essere una priorità. Mi fa piacere che i posti siano aumentati, ma bisogna fare qualcosa in più per i bambini che rimangono esclusi».
206/06
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