salta la barra


Comune di Prato

 indietro
18/02/2006 13:00
Cultura Fino al 27 marzo al Museo dell'Opera del Duomo

Guliano Giuman mette in mostra il “Fuoco Sacro”

Presentazione ufficiale con l'autore, il curatore don Billi, l'assessore Mazzoni e il direttore dei Musei diocesani Cerretelli
“Fuoco Sacro” è il titolo della mostra di Giuliano Giuman, promossa dal Centro culturale cattolico della Diocesi e dall'assessorato alla Cultura del Comune, che da oggi, 18 febbraio, fino al 27 marzo è al Museo dell'Opera del Duomo (informazioni: Museo dell'Opera del Duomo, Piazza Duomo, 49, tel. 0574/29339). La mostra è stata presentata in Palazzo vescovile, alla presenza dell’artista, del curatore don Giuseppe Billi, dell’assessore alla Cultura Andrea Mazzoni e del direttore del Museo dell’Opera del Duomo Claudio Cerretelli. Don Giuseppe Billi ha introdotto al lavoro dell’artista, spiegando che «la simbologia del fuoco ha una doppia accezione: di fonte di calore e di mezzo di fusione». “Fuoco sacro” rimanda infatti alla tecnica usata per gran parte delle opere presentate, che è appunto pittura su vetro a gran fuoco. Le opere in mostra sono quindici e sono state e-seguite nell’arco degli ultimi venti anni. Il lavoro più vecchio è il bozzetto “Via Crucis” del 1988, cui segue “Lancia”, unico lavoro di olio su tela del 2000; il resto della mostra è tutto dedicato alla trasparenza del lavoro di questi ultimi anni, fino all’ultimo “Colui che giace”. Sarà in mostra anche un tabernacolo realizzato nel 2005 per una nuova chiesa milanese. L’assessore Mazzoni ha salutato l’iniziativa come l’inizio di una serie di occasioni «in nome dell’arte e della bellezza. Le opere di Giuman sono infatti un piccolo contributo di bellezza alla nostra bellissima città». Il direttore dei Musei diocesani Claudio Cerretelli si è detto «estremamente soddisfatto del livello artistico delle opere in mostra» ed ha ribadito «la necessità di continuare la proficua collaborazione instaurata col Comune». Giuliano Giuman è nato a Perugia, nel 1944. Dopo studi musicali, inizia a dipingere nel 1964. Il vetro, come ha detto lui stesso, è stato un «incidente di percorso». Suo maestro è stato il futurista Gerardo Dottori. Dal 1972 Giuman ha lavorato per 10 anni sul tema dell’ombra. Oltre alla pittura, per la sua ricerca, utilizza altre espressioni artistiche: la foto-grafia, la musica, l’installazione e le performance, a cui ancor oggi si rivolge. Dal 1982 ha iniziato a lavorare sul rapporto tra pittura e musica. Il suo esordio col vetro è del 1985 e il vetro diventerà il supporto principale di caratterizzazione della sua arte. Dal 1993 ha rea-lizzato numerosi manifesti e tutte le scenografie di Umbria Jazz. Dal 1999, tiene il corso “Il nuovo linguaggio delle vetrate” e da quest’anno lezioni di “Vetro-fusione” all’Accademia di Brera di Milano Ha vinto numerosi concorsi nazionali per edifici dello Stato Italiano. Vive e lavora a Milano e Perugia. Giuliano Giuman ha tenuto circa 90 mostre personali: tra le più recenti al Muséè Suisse du vitrail a Romont, all’aeroporto Kennedy di New York, l’antologica alla Rocca Paolina di Pe-rugia e circa 170 collettive in Italia ed all’estero, esponendo in importanti manifestazioni ed in prestigiose sedi pubbliche, fra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il Centre Pompidou a Parigi. *Comunicato congiunto con l'Ufficio Stampa della Diocesi di Prato
208/06

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina