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Comune di Prato

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22/02/2006 14:47
Bilancio Presentato nella commissione “Programmazione ed organizzazione”

Più spese per i servizi e tariffe con l'Isee

Il vicesindaco Bencini: «Risparmi sulla “macchina” destinati ai bisogni dei cittadini»
«Il dato più saliente del Bilancio di previsione 2006 è il trasferimento di risorse dalla spesa ordinaria di gestione della struttura ai servizi. E tutto questo senza aumentare le imposte. Insomma il profilo del Bilancio, pur in una situazione di difficoltà finanziarie degli Enti locali, è rivolto ai bisogni dei cittadini». Ha presentato in questo modo, stamani, il vicesindaco e assessore alle Finanze Roberto Bencini la proposta di Bilancio di previsione 2006 ai consiglieri della commissione consiliare “Programmazione ed organizzazione”, varata dalla giunta nella seduta di martedì 21 febbraio, che approderà ad un iter di consultazioni con le forze sociali ed economiche fra domani, giovedì, e venerdì prima del sì definitivo della stessa giunta e la consegna al Consiglio comunale. E in effetti le cifre globali parlano di entrate attestate sull'assestato 2005 e di uscite superori rispetto all'anno scorso, ma perchè aumentano le voci relative ai servizi, in partricolare trasporto pubblico, scuola (refezione e asili nido) e sociale. ENTRATE - La previsione, se riferita alle “entrate ordinarie”, è di quasi 116 milioni di euro, in linea con il consolidato 2005. Se si aggiungono le cosiddette “entrate correlate” (i contributi statali e regionali con vincolo di destinazione), la previsione sale a poco più di 130 miloni di euro. All'interno di una sostanziale stabilità, rispetto all'esercizio dello scorso anno, si prevede un'espansione dell'entrate tributarie di circa 1 milione e 351 mila euro ma non per effetto di un maggor gettito, quanto per un maggior riconoscimento (trasferimento) da parte dello Stato delle compartecipazioni all'Irpef e in conseguenza del recupero di fasce di evasione e di elusione. Cresce anche nell'ordine di 500 mila euro il gettito extratributario (tariffe) per l'introduzione di un nuovo meccanismo Isee. USCITE - Le “ordinarie” sono 122 milioni e passa euro, con un aumento sul 2005 di circa 2 milioni e 319 mila euro. Con le “correlate” (pari alle stesse entrate) la voce “uscite” è di 136 milioni e 463 mila euro. La differenza di circa 6 milioni di euro sarà coperta dai proventi della Legge 10 delle concessioni edilizie, che però sarà utilizzata per la spesa corrente sotto al 50% (nel 2005 gran parte della Legge 10, circa 1l 76%, era destinata alla spesa corrente), col rimanente che andrà agli investimenti. La ripartizione delle uscite segnala una diminuzione delle spese di gestione e un aumento della spesa per i servizi. Segno meno per la voce “personale”, che passa da 41 milioni del 2005 alla previsione 2006 di 39,7 milioni di euro, cifra che comprende tutti gli oneri contrattuali e la stessa produttività. Scemano anche le spese di gestione per gli organi istituzionali (-268 mila euro) e gli ammortamenti per i mutui (-588 mila euro), così come in generale tutti i capitoli riservati alla gestione della “macchina”. «Questi risparmi - chiosa Bencini - ci permettono di trasferire nuove risorse ai servizi». Nel 2006 sarà di circa 2 milioni e 319 mila euro la spesa in più per trasporto pubblico, sociale e scuola. IMPOSTE - L'Ici resta com'è, confermate le aliquote («bloccate ormai da anni») come le detrazioni per la prima casa. Tia invariata come da piano triennale presentato lo scorso anno (circa 28 milioni di euro di gettito complessivo), con un adeguamento del 2% al tasso di inflazione «anche se i costi di gasolio (+ 17%), smaltimento (+ 6%) e contratto di lavoro (+ 4%) sono ben oltre il 2%». Ferma anche la Tosap «per la quale c'è semmai un recupero dell'evasione». TARIFFE E ISEE - Crescono del 9% a metro cubo le tariffe per la depurazione, mentre per i cosiddetti “servizi a domanda individuale” crescono mediamente del 2% (adeguamento al tasso d'inflazione) «però non distribuito in maniera omogenea». E qui entra in funzione il meccanismo Isee (indicatore situazione economica equivalente), che è bene ricordarlo è altra cosa dal reddito Irpef. Alle due attuali, fino a 5460,26 euro (esenzione totale) e da 5460,27 euro a 8190,39 euro di reddito Isee famigliare (esenzione parziale al 50%), si aggiungono altre tre fasce: da 8190,40 a 12.012,57 euro, da 12.012,58 a 16.380,80 euro, da 16.380,81 in su. Il risultato, come spiega il vicesindaco Bencini, «è che il maggior onere per l'inflazione si carica sulle fasce di reddito Isee più alte, mentre resta sostanzialmente invariato per quelle intermedie. Si introduce un parametro di maggiore equità». Il ricorso alle cinque fasce vale per trasporti e la refezione scolastica, per gli asili nido, dato il costo più alto, le fasce Isee sono oltre 60, più dettagliate, «ma il meccanismo è identico: gli aumenti sono distribuiti negli scaglioni di reddito più alti». Fanno eccezione le tariffe per gli impianti sportivi che salgono nell'ordine medio del 2%, mentre non è esclusa l'estensione del meccanismo Isee alle tariffe della Scuola di musica.
220/06

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