24/02/2006 15:59
Scuola
La risposta di Gregori alla lettera di un cittadino
«Abbiamo chiesto nuove sezioni al ministero»
Sui quotidiani locali odierni è stata pubblicata la lettera di un genitore preoccupato per le liste di attesa nelle scuole dell’infanzia.
Di seguito la risposta che oggi stesso ha dato l’assessore alle Politiche educative, Giuseppe Gregori.
«E’ comprensibile la preoccupazione dei cittadini in merito alla incertezza circa l’assegnazione di un posto nella scuola materna comunale.
Ma i cittadini devono sapere che la gestione di tale tipologia non rientra tra i compiti specifici dell’Amministrazione comunale, essendo una competenza dello Stato. Nel momento presente i bambini in età di scuola materna sono circa 5.000 nel nostro Comune: di questi circa 2500 frequentano sezioni statali, 750 le sezioni comunali e circa 1400 le scuole paritarie private. Ne consegue che, rispetto alla domanda teorica, sono oltre 300 i bambini cui non viene data risposta, Occorre, comunque, tener conto che non tutti sono interessati, non trattandosi di scuola dell’obbligo. Infatti, i dati in corso di verifica mostrano che le domande inevase sono circa 200.
Per affrontare questo problema, in un Comune come il nostro, dove la tradizione dei servizi educativi è molto radicata e molto positiva, è stato chiesto alla Direzione regionale dell’Istruzione l’istituzione di nuove sezioni, la cui effettiva apertura dipenderà dalla disponibilità che esprimerà il Ministero, a cui compete l’assegnazione delle unità di organico necessarie.
Il Comune spende oltre 3 milioni di euro per la gestione delle trentuno sezioni di scuola materna comunale dislocate in dieci plessi scolastici. Le attuali condizioni di Bilancio, tenuto conto dei tagli delle Finanziarie, della crisi del distretto tessile, del forte impegno dell’Ente nel campo del sociale e dei servizi tra cui, in particolare, l’asilo nido, non è in grado assolutamente di aumentare tale stanziamento. Ne consegue che il Comune stesso ed i cittadini devono insieme rivendicare al governo, presente e futuro, risorse necessarie a garantire a tutte le famiglie che ne facciano richiesta il diritto alla scuola dell’infanzia».
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