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Comune di Prato

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25/02/2006 16:03
Piano stategico I due Comuni gettano le basi per un accordo

Intesa Firenze e Prato per la revisione dei Piani strutturali

Individuate una serie di questioni di «interesse comune» di ambito metropolitano
Firenze e Prato, con la benedizione della Regione, affronterannno questioni comuni, e d'interesse metropolitano, nella revisione dei loro strumenti urbanistici: il Piano strutturale del Comune di Firenze che è vicino all'approdo, il Piano strategico del Comune di Prato, che è in definizione, con le tre “varianti urbanistiche” (sistema della Declassata, sistema delle aree industriali, sistema ambientale) che sono nella fase d'avvio. Ad affermarlo sono stati, nel corso di una conferenza stampa, tenutasi nel Palazzo comunale di Prato, l'assessore regionale Riccardo Conti, l'assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze Gianni Biagi, il sindaco di Prato Marco Romagnoli, accompagnato dagli assessori Stefano Ciuoffo (Urbanistica) e Fabio Giovagnoli (Piano strategico). Le basi di un'intesa fra i Comuni di Firenze e Prato, da tradursi in un documento espressione della reciproca volontà politica di individuare questioni di «interesse comune» nell'ambito dei rispettivi processi di pianificazione urbanistica, sono state gettate nel corso di una riunione, svoltasi stamani a Prato, con la presenza della Regione. «E' un fatto non ordinario questa consonanza di vedute e volontà fra il Comune di Firenze e di Prato - ha spiegato il sindaco Romagnoli - Firenze ha un Piano strategico in vigore e un Piano strutturale in discussione, Prato sta mettendo a punto il proprio Piano strategico e alcune varianti urbanistiche che guardano all'area metropolitana. Ci sono esigenze che devono trovare definizione in un contesto di più ampio respiro». Un concetto raccolto dallo stesso assessore Biagi: «Ci sono le condizioni perchè i due Comuni, Firenze e Prato, lavorino insieme su alcuni elementi di strategia. Firenze, nell'ambito della discussione del proprio Piano strutturale, ha già un'intesa coi Comuni metropolitani dell'area metropolitana. La qualità di vita dei cittadini, l'organizzazione dei servizi dipende da fattori che vanno al di là dei vincoli amministrativi». Un raggionamento che trova concorde la Regione per voce dell'assessore Conti: «Ognuno farà da sè ma non da solo. E' interesse del governo regionale, nell'ambito della nuova legge che definisce le norme sul territorio, dare rilievo a punti d'intesa che abbiano una valenza strategica». La “sfida”, come l'ha definita il sindaco di Prato, che ora «può diventare una possibilità», si articolerà su questioni molto concrete: in primis l'accessibilità (il completamento della Mezzana-Perfetti-Ricasoli, la Prato-Signa, la terza corsa dell'A1 e eventualmente dell'A11, almeno nel tratto Firenze/Pistpia), che si immedesima soprattutto nella “metropolitana di siuperficie” sulla tratta ferroviaria Firenze-Prato, dato che con la Tav si separeranno i flussi ferroviari locali da quelli di lunga percorrenza. «Un appuntamento - ha sentenziato l'assessore Conti - a cui ci dobbiamo preparare». La scadenza è per il 2012, ma solo perchè ci sono stati ritardi da parte del Governo. Se l'accessibilità e la mobilità sono al primo posto, non meno importanti altri temi in filigrana oggetto dell'intesa: le aree industriali, con il Macrolotto 2 di Prato («la più grande area industriale del centro Italia» nelle parole di Romagnoli); la logistica con l'Interporto di Gonfienti della Toscana centrale. Il primo, il Macolotto 2, può diventare il luogo di ricollocazione delle attività produttive metropilitane, comprese quelle fiorentine, anche perchè, per dirla con l'assessore Biagi di Firenze, «non si possono più occupare aree agricole. Tutto quello che c'era da occupare è già stato occupato»; sul secondo, l'Interporto, si tratta di inserirlo nel “sistema della logistica toscana”, che ha il suo perno in Livorno e nel porto, con Gonfienti che deve trasformarsi in un “transit point”, in un centro di distrubuzione delle merci, per Firenze e per tutto l'ambito metropolitano. «La logistica - ha chiosato Ciuoffo - non è semplicemente stoccaggio. Bisogna uscire dalla logica che sono solo magazzini, ma è impresa, accordi internazionali per merci da distribuire poi localmente». Ma nell'agenda dei due Comuni compaiono altre questioni: una riguarda l'ex Banci, col polo espositivo pratese, disegnato dall'architetto Massimiliano Fuksas, integrato in Firenze Fiere, l'altra, ed è una novità, riguarda la residenza, con possibilità di sviluppare un ragionamento in una situazione in cui già ora molti fiorentini scelgono i Comuni della cintura e Prato per abitare. Ed infine l'Università, soprattutto i servizi offerti agli studenti fuori sede, in caccia di alloggi che attualmente pagano a caro prezzo. A Firenze ce ne sono circa 25 mila e l'Agenzia del diritto allo studio si avvicina a coprire il fabbisogno di 2000 richieste. Il resto, al di fuori del “diritto allo studio” e di chi ha i requisiti per ricorrervi, è mercato. «Si tratta di regolamentare questo mercato - dice l'assessore di Firenze Gianni Biagi -, che resta un business. Ma sarà sempre meglio offrire un alloggio a 300 euro, in cui possono starci in più d'uno, che un letto allo stessa cifra». Prato si offre per ampliare «l'offerta di residenza» per l'Università, che come specifica l'assessore Giovagnoli «significa servizi non solo per gli studenti, per i docenti e per i ricercatori. Significa entrare nell'ottica di un'espansione della presenza universitaria nella nostra città». Dell'Università di Firenze, beninteso, non esistendo velleità di una università pratese. Fin qui le basi di un possibile accordo fra i Comuni di Firenze e Prato. L'ultima annotaione è del sindaco Romagnoli: «E' evidente che intorno a queste questioni d'interesse comune nella revisione degli strumenti urbanistici, che riguardano le due città, Firenze e Prato, se il discorso, e vi sono tutte le premesse, andrà avanti coinvolgerà altri soggetti istituzionali, altre istituzioni locali dell'area metropolitana».
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