Dimezzata la percentuale di errori sull'Ici dal 2001

Gli atti nulli o da rettificare relativi all'Ici sono stati dimezzati passando dal 24% del 2001 al 12,4% del 2005. Il dato è emerso ieri in Consiglio comunale nella relazione esposta dal vice-sindaco Roberto Bencini in risposta ad un'interrogazione presentata dal capogruppo di Forza Italia Goffredo Borchi, che ha chiesto chiarimenti e verifiche sugli errori commessi da Sori nel calcolo dell'imposta Ici del 2004, che secondo la Dexia Crediop, incaricata di formulare il nuovo piano industriale, si aggirano intorno al 19%. Come ha spiegato l'assessore al Bilancio Bencini, quando a metà del 2003 è subentrata la Sori nel Servizio riscossioni la percentuale di atti sbagliati e da annullare è stata del 18,11%, a fronte del 21% dell'anno precedente, quando il comune di Prato stipulò una convenzione con il catasto per effettuare una revisione e un aggiornamento della banca dati a cui il calcolo dell'Ici si riferisce. Nel 2004 si scese a 13,3%. Prima dell'accordo con l'Ufficio del territorio, nel 2001, la percentuale di errori fu del 24%: «E' indiscutibile che ci sia stato un netto miglioramento da quando il servizio è gestito da Sori, anche se si dovrebbe tendere a diminuire ulteriormente gli atti nulli - ha detto Bencini - La media degli ultimi tre anni è del 14,6%. La differenza con i dati risultanti alla Dexia è dovuta a due fattori: che tiene conto degli atti relativi al Comune di Montemurlo, dove gli errori furono di più, e sulla base di tutti gli elaborati informatici prima dell'invio effettivo ai contribuenti». Il capogruppo Borchi ha replicato raccomandando maggiore attenzione 'per non far gravare sui cittadini in un momento grave e delicato come questo il peso di errori di altri'.