salta la barra


Comune di Prato

 indietro
04/03/2006 12:24
Consiglio Comunale L'atto della maggioranza è stato ritirato, quello di Rc respinto

La direttiva Bolkeinstein al centro di due mozioni

Il centrosinistra ritira la mozione perchè il voto europeo ha già soddisfatto le richieste di modifica
La direttiva Bolkeinstein del Parlamento europeo sui servizi nel mercato interno è stata al centro nell'ultima seduta del Consiglio comunale di due diverse mozioni presentate dal capogruppo di Rifondazione comunista da una parte e dai gruppi dei Ds, Comunisti italiani, Italia dei valori, Verdi, Margherita e Lista civica Nuovo Psi-Taiti per Prato dall'altra. Quest'ultima è stata poi ritirata perchè il recente voto a Bruxelles, il 16 febbraio scorso, ha di fatto realizzato le modifiche che si chiedevano, mentre la prima mozione è stata respinta. Come ha spiegato Matteo Biffoni dei Ds, che ha illustrato la mozione della maggioranza, quando l'atto è stato presentato non c'era il pronunciamento del Parlamento sulla proposta di direttiva: «Grazie all'azione del Pse e di un'ala del Ppe è stata operata la modifica che anche noi auspicavamo. Senza questa la direttiva del commissario olandese Bolkeinstein avrebbe potuto delineare su scala europea una generale linea di privatizzazione di tante tipologie di servizio, mettendo a repentaglio il modello sociale europeo, che invece è improntato al rispetto delle regole sindacali, della sicurezza sui luoghi di lavoro, dell'ambiente. Il nuovo testo normativo garantisce adesso il libero accesso alle attività di servizio ma con il limite del rispetto delle regole che fanno dell'Europa un portatore sano di diritti». Particolarmente controverso è stato infatti l'articolo 16 della direttiva, che esprime il “principio del paese d'origine”, in base al quale i fornitori di servizi sarebbero sottoposti unicamente ai vincoli legislativi dei paesi di provenienza. Più radicale la posizione di Leonardo Becheri (Rifondazione), che chiedeva invece il ritiro della direttiva, definita «una grave sconfitta per l'Europa». «La logica di fondo della direttiva - ha affermato il capogruppo comunista - è rimasta la stessa: non diminuisce le tariffe dei servizi ma la tutela dei lavoratori sì. Crea le condizioni di un gigantesco capolarato europeo legalizzato, dove le imprese stabilirebbero la loro residenza legale nei paesi dove i diritti e i salari dei lavoratori sono più bassi». Biffoni ha replicato che la Confederazione europea dei sindacati ha dichiarato che la direttiva è un successo per tutti i lavoratori. Alla fine del dibattito la mozione è stata respinta con 21 voti contrari, 3 astenuti (Casa delle libertà) perchè come ha detto il capogruppo di An Gianni Cenni «il centrodestra preferisce aspettare gli ulteriori sviluppi della deliberazione», e 3 favorevoli, tra cui anche Moreno Zazzeri dei Comunisti italiani. Il capogruppo del Pdci ha infatti deciso di appoggiare la mozione di Becheri per fermare l'avanzamento dei processi di privatizzazione: «E' ora di dire basta alla continua sottrazione di diritti sociali e di cittadinanza, basta alla privatizzazione e al deterioramento dei servizi pubblici mentre aumentano le spese militari e di guerra. I lavoratori avranno con questo processo sempre meno diritti e la qualità dei servizi peggiorerà, mentre a pagare saranno le classi più deboli e i settori più indifesi».
265/06

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina