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Comune di Prato

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04/03/2006 13:01
Consiglio Comunale Il sindaco risponde al capogruppo di An Gianni Cenni

«Nessuna variante metropolitana, ma convergenze con Firenze»

Il consigliere comunale si è dichiarato «insoddisfatto» nella replica
«Non si parla di un Piano regolatore metropolitano, ma di ambiti e opportunità, per cui le modifche al Piano strutturale di Firenze non devono tener conto solo dell'area fiorentina, così come la revisione degli strumenti urbanistici di Prato non deve limitarsi solo ai confini comunali». In estrema sintesi è il senso della risposta che il sindaco Marco Romagnoli ha dato nell'ultima seduta del Consiglio comunale (giovedì scorso) alla “domanda di attualità” del capogruppo di An Gianni Cenni, con la quale si chiedeva se la messa a punto di «una variante generale di area metropolitana» comporti «una sospensione delle tre varianti tematiche al Prg comunale»; quali uffici, tecnici e funzionari dell'assessorato all'Urbanistica, che «si trovano a dover fronteggiare una situazione di “emergenza”», si intenda investire nella «cosiddetta variante generale a livello di area metropolitana»; quali «tempi di attuazione» si prevedono, qualora la giunta intenda proporre sia la “variante metropolitana” che le “varianti tematiche”, «per l'uno e per l'altro atto di programmazione», nonchè «quali risorse finanziarie e di personale si intende impegnare nei due atti di programmazione». Il sindaco ha affermato che «c'è stato un incontro fra i Comuni di Firenze e Prato nel quali si sono registrati punti di convergenza su nodi fondamentali dell'area metropolitana». Ha anche aggiunto che «la Regione è coinvolta perchè ha interesse al maturare di un discorso di area metropolitana». I “punti di convergenza” riguardano, nelle parole del sindaco, la «mobilità e collaborazioni possibili sui problemi dell'area». «Non si parla di un Prg metropolitano - ha affermato Romagnoli - ma di aspetti di interesse comune concernenti la mobilità, l'università, il polo espositivo, la ricerca». Il sindaco ha rimandato ad una prossima seduta del Consiglio comunale l'illustrazione più dettagliata dell'operazione e lì, ha proseguito, «si parlerà di urbanistica e di personale, di come organizzare gli uffici». Romagnoli ha anche chiarito che al momento si è ragionato sul fatto «che le modifiche agli strumenti urbanistici non guardino esclusivamente ai rispettivi confini amministrativi». In altre parole, ha chiuso, per esemplificare le proprie argomentazioni, «la Declassata, già ora, non può essere considerata un'asse comunale ma è un asse metropolitano, come del resto lo è la Tangenziale. C'è un oggettivo interesse del Comune di Prato a dialogare con il Comune di Firenze e con gli altri Comuni della piana, così come col Comune di Pistoia». Il capogruppo di An Cenni si è dichiarato «insoddisfatto». «Attendo la comunicazione della Giunta - ha sostenuto nella replica -. C'è una difficoltà degli uffici dell'Urbanistica a mandare avanti il lavoro ordinario, mentre la Commissione consiliare è caricata di responsabilità che non le competono, con progetti continuamente rinviati in attesa delle varianti. Se non c'è nella forma, nella sostanza c'è una variante generale metropolitana. Ci sono carenze non indifferenti di personale e si rischia di far chiudere gli uffici che devono dedicarsi alle varianti».
268/06

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