06/03/2006 15:10
Appuntamenti
Il 62esimo anniversario dei rastrellamenti a Prato
Teatro e il racconto dei superstiti per ricordare la deportazione
Domani un programma di commemorazione a cui parteciperà come ospite una classe di una scuola di Sesto San Giovanni
Sessantadue anni fa, il 7 e l'8 marzo 1944, in seguito allo sciopero generale del 6 marzo, Prato visse il dramma della deportazione di tanti cittadini verso i campi di sterminio nazisti, da cui i più non tornarono mai. Per ricordare quel tragico episodio che segnò la storia della città, il Comune, la Provincia e la Circoscrizione nord in collaborazione con l'Aned (Associazione nazionale ex-deportati politici nei campi nazisti), il Museo di Figline, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un programma di celebrazioni e commemorazione con incontri, testimonianze di superstiti e spettacoli teatrali per domani 7 marzo.
Ad aprire la giornata di ricordo domattina alle 9.30 la deposizione di una corona d'alloro in piazza delle Carceri alla targa in ricordo della deportazione da Prato da parte del vice-sindaco Roberto Bencini, accompagnato dal presidente di Aned Giancarlo Biagini e dal Gonfalone del Comune, a cui parteciperà anche una classe dell'Istituto per ragionieri De Nicola di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, venuta a Prato in quest'occasione perchè la storia delle due città ha profonde anlogie in relazione alla deportazione. I ragazzi, accompagnati dal presidente dell'Aned della città lombarda Giuseppe Valota, incontreranno alle 10.30 alla Sala conferenze del Museo della Deportazione di Figline una classe dell'istituto Gramsci-Keynes per avviare uno scambio per approfondire le vicende storiche che accomunano le due città: Aldo Becucci, pratese superstite del lager di Ebensee, racconterà la sua storia alle due classi sollecitato dal presidente dell'Aned di Prato Giancarlo Biagini, figlio dell'operaio specializzato Diego Biagini, l'antifascista arrestato come tanti altri dopo lo sciopero, deportato e poi ucciso a Mauthausen.
Alle 16, al Teatro Magnolfi di via Gobetti 79 (zona Pietà), alle scuole sarà proposto uno spettacolo teatrale che sarà ripreso alle 21 per la cittadinanza (a ingresso libero, ma è obbligatoria la prenotazione al n. 0574-697711). L'evento teatrale sarà composto da due momenti: lo spettacolo di teatro-danza dal titolo 'Nella memoria dei miei carnefici...vivrò' con la coreografia di Cecilia Mazzanti, e lo spettacolo di parole e musica 'Pane lavoro pace e libertà: marzo 1944' con la drammaturgia, l'interpretazione e la regia di Giovanni Fochi e le musiche originali eseguite dal vivo da Alessio Cecchini.
la deportazione di Prato e provincia è stata essenzialmente politica come quella sestese. Le industrie tessili pratesi hanno scioperato, come le industrie siderurgiche, meccaniche e chimiche sestesi, i primi giorni del marzo 1944, per la fine della guerra, contro l'occupazione nazista e la fine della dittatura fascista. I lavoratori delle due città, arrestati dalla milizia fascista, consegnati alle Ss tedesche e deportati nei lager, in maggior parte morirono dopo esser stati umiliati come uomini e sfruttati come schiavi a favore dell'industria bellica del Terzo reich.
269/06
Condividi su: