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Comune di Prato

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07/03/2006 11:08
Appuntamenti Un convegno, giovedì 9 marzo, all'auditorium del Pecci

L'Ocse punta i riflettori su Prato

Il titolo del seminario: “Città in transizione e pianificazione strategica, percorsi di innovazione ed economia della conoscenza”
Come possono le medie città europee, e a maggior ragione quelle come Prato che sono centri di irradiazione di distretti industriali, far sentire la loro voce e veder riconosciuto il loro ruolo nelle politiche europee per l’innovazione delle aree urbane, che si preannunciano di fondamentale importanza nei prossimi sette anni di programmazione dell’Unione europea? Oggi infatti queste città appaiono sempre più strette tra lo strapotere delle metropoli e l’attenzione privilegiata di cui godono molti piccoli centri e rischiano così di restare tagliate fuori dall’unica grande opportunità che si presenterà nei prossimi anni. Questa domanda cruciale per il suo futuro il Comune di Prato ha deciso di porla all’Ocse, l’organizzazione internazionale che per conto di 30 paesi industrializzati analizza i fenomeni della cooperazione e dello sviluppo economico e che figura insieme alla Regione Toscana e ad altre tre regioni europee tra i capofila del progetto europeo District, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito di Interreg IIIC, in cui Prato gioca un ruolo decisivo. Nasce da qui l’idea al centro dell’evento in programma giovedì 9 marzo all’auditorium del Museo Pecci sotto il titolo “Città in transizione e pianificazione strategica, percorsi di innovazione ed economia della conoscenza”: un confronto ad alto livello organizzato dal Comune di Prato insieme alla Regione Toscana e all’Ocse, che sarà focalizzato sulle sfide che le città e le regioni europee dovranno affrontare nel passaggio delicato verso l’economia della conoscenza. Sarà possibile in questa occasione ascoltare dalla viva voce di protagonisti della ricerca economica europea, come Colin Crouch dell’Università di Warwick-Coventry, Patrick Le Gales dell’Università di Parigi e Margherita Russo dell’Università di Modena, quali sono oggi le prospettive di queste città alle prese con la difficile transizione. E soprattutto quali sono le chance di Prato e della Toscana. Dall’evento del 9 marzo si attende la conferma delle priorità individuate dalla prima fase del piano strategico di Prato: la qualità urbana, la valorizzazione dell’ambiente, il ruolo decisivo della cultura sono le tre chiavi di volta per salvaguardare il futuro della città. «Dovremo riuscire – dice il sindaco Marco Romagnoli – a costruire una città capace di offrire alle imprese del distretto tutte le opportunità della ricerca, del trasferimento tecnologico e dell’innovazione». L’Ocse si ripromette anche di trarre il 9 marzo utili insegnamenti dalle esperienze locali e dallo scambio di buone pratiche per migliorare l’impatto regionale del nuovo periodo di programmazione dell’Ue.
274/06

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