14/03/2006 13:30
Piano stategico
Sostanziale assenso a sperimentare la nuova legge regionale
Urbanistica, via libera delle categorie economiche
Non mancano preoccupazioni, ma si deve ragionare «in termini di area metropolitana»
«E' una sfida, tutt'altro che semplice. Non ci nascondiamo difficoltà e preoccupazioni. Ma se ci limitassimo a galleggiare allora sì che Prato diventerebbe terra di incursioni». Per il sindaco Marco Romagnoli il tema dell'area metropolitana, della variante al Piano strutturale, del dialogo con Firenze, di un assetto del territorio che affronti alcuni nodi dello sviluppo del distretto, non possono non inquadrarsi anche in un ottica più ampia, perchè il rischio vero, sottinteso al ragionamento fatto ai rappresentanti delle parti sociali e delle categorie economiche (Unione industriali, Cna e Confartigianato, Unione commercianti, Uil, Ordine degli architetti) è di ridursi davvero ad essere “periferia” del capoluogo toscano. Ed invece nelle parole del sindaco ciò di cui si discute, peraltro su argomenti ben definiti, perchè non si tratta di fare un piano regolatore di area metropolitana, è su come «Prato possa acquisire funzioni più avanzate, che le consentano di dare ua risposta alla sua crisi e di essere il motore dello sviluppo dell'area metropolitana».
Su questo canovaccio strategico, specificato per l'ennessima volta, in un incontro svoltosi nella mattinata di lunedì in Palazzo comunale, dai rappresentanti delle categorie economiche e sindacali, è venuto un sostanziale via libera perchè, è stato il leit motiv di tutti gli intervenuti - artigiani, commercianti e industriali -, «sarebbe assurdo non ragionare anche nei termini di un orizzonte più ampio». Certo non mancano i timori, dal momento che si tratta di riequlibrare funzioni nell'area metropolitana, trasferendo nel distretto anche uffici e competenze che aiutino Prato a coltivare la propria vocazione produttiva. Da qui la richiesta di definire con puntualità «obiettivi e priorità» e soprattutto la necessità che il tutto sia sostenuto «da un'adeguata struttura amministrativa», poichè le volontà politiche, per quanto giuste, «si misurano sulla capacità di sostenere i progetti, di avere uffici in grado di approntare disegni complessi».
I temi sono quelli già noti: mobilità, università, aree dismesse, promozione delle attività economiche. Il sindaco ha tenuto a chiarirlo: «Non è un dialogo su tutto, perchè non ci porterebbe da nessuna parte». E sono i temi della variante Declassata, del progetto Fuksas, delle funzioni che dovranno avere le zone non più produttive, dell'Interporto e della logistica, dei collegamenti. Insomma della possibilità di sperimentare la nuova legge urbanistica regionale «che per Prato può essere un'opportuinità. Come è stato detto, nel corso dell'incontro, cui hanno preso parte anche gli assessori Stefano Ciuoffo (Urbanistica) e Fabio Giovagnoli (Piano strategico), «l'urbanistica cerca di disegnare una prospettiva economica al territorio. La differenza col passato è che mentre prima i progetti urbanistici erano in appoggio ad un'economia ben definita, ora siamo in una fase in cui è l'urbanistica a sollecitare l'economia a far la sua parte, a tirare fuori idee che ancora non ci sono. E' però una novità positiva discutere in termini di area metropolitana e di sperimentazione di nuovi strumenti urbanistici». Anche se il dialogo sarà complicato.
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