16/03/2006 18:40
Ambiente
Protocollo d'intesa sottoscritto in Palazzo Vecchio
Un'industria pubblica di livello regionale per le risorse idriche
L'accordo firmato dai sindaci di Firenze, Prato, Pisa, Pistoia, Empoli e Roma
Realizzare un'industria dei servizi pubblici locali di livello regionale e nazionale, partendo dal settore idrico e ponendosi come primo impegno l'integrazione entro il 2008 delle società Publiacqua spa e Acque spa, che raggruppano cento comuni toscani e servono quasi due milioni di abitanti. E' quanto prevede l'intesa firmata oggi in Palazzo Vecchio fra i sindaci di Firenze (Leonardo Domenici), Prato (Marco Romagnoli), Pisa (Paolo Fontanelli), Pistoia (Renzo Berti) ed Empoli (Luciana Cappelli) - comuni capofila delle due società toscane - e dal sindaco di Roma Walter Veltroni (comune che detiene la maggioranza di Acea spa, società partner di Publiacqua e di Acque spa).
Il documento fissa alcuni punti fondamentali delle politiche pubbliche nel settore idrico e individua come obiettivo condiviso lo sviluppo di un sistema integrato, ponendo particolare attenzione alla salvaguardia e la tutela dell'acqua come bene comune, alla qualità e all'equità del servizio ai cittadini, alla tutela dell'ambiente, alla cooperazione internazionale.
Dopo aver premesso che i Comuni firmatari hanno promosso lo sviluppo della gestione industriale dei servizi idrici integrati dell'Ato 2 e dell'Ato 3 della Toscana (le aree del basso e medio Valdarno) nella dichiarazione di intenti si ricordano alcuni aspetti essenziali: la definizione dell'acqua come bene pubblico e da salvaguardare; la non alienabilità delle reti idriche, definite beni pubblici demaniali; la funzione di indirizzo, programmazione e controllo affidata agli Ato, che sono espressione delle istituzioni democratiche locali. Nell'intesa poi si sottolinea la «rilevante possibilità di aprire un processo di aggregazione fra più società affidatarie del servizio idrico integrato, in grado di consolidare e sviluppare l'esperienza in atto» e si afferma come «tale processo sia funzionale a costituire un'industria idrica in grado di fornire alle comunità un servizio più efficiente ed efficace e di realizzare un sistema idrico integrato a standard europeo», garantendo «ai cittadini-consumatori, grazie ad una gestione industriale del servizio, benefici in termini di tariffe, qualità ed entità degli investimenti».
Altro passaggio importante dell'intesa è quello in cui il processo di aggregazione viene definito «in grado di contribuire significativamente alla tutela dell'ambiente e ad uno sviluppo sostenibile», «finalizzato ad ottemperare ai principi etici della responsabilità sociale dell'impresa» e «partecipe di iniziative di cooperazione internazionale, in specie nei paesi del sottosviluppo a strutturale penuria d'acqua».
Da queste premesse scaturisce l'impegno che i sei sindaci hanno sottoscritto: «Porre in essere le iniziative e le misure volte a realizzare a breve termine l'obiettivo di dare vita prioritariamente all'integrazione fra le società idriche Acque S.p.A. e Publiacqua S.p.A. entro il 2008 di attuazione dei piani d'ambito degli Ato 2 e 3 della Toscana». A questo proposito, si conviene infine «di costituire un comitato di coordinamento formato dai soci proprietari, secondo modalità e criteri da stabilirsi d'intesa tra gli stessi, con il compito di attuare gli obiettivi previsti per la costituzione di un'industria dei servizi pubblici locali, a cominciare dal settore idrico, di valore regionale e nazionale».
Il sindaco Marco Romagnoli, che ha firmato il documento con gli altri colleghi sindaco, presenti anche il presidente di Consiag Paolo Abati e l'assessore all'Ambiente Camilla Curcio, ha sottolineato «l'importanza di quest'atto, che impegna i territori e che soprattutto individua l'acqua come una risorsa essenziale la cui gestione deve restare sotto il controllo delle comunità».
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