29/03/2006 15:47
Urbanistica
Ridisegnata la fascia di rispetto fluviale
Cantiere, “salve” le case in fronte al Bisenzio
L'esito della conferenza dei servizi con Regione, Genio Civile e Provincia
Per le case del Cantiere in fronte al Bisenzio, e le famiglie che vi risiedono, è la soluzione di una questione che, come dicono all'assessorato all'Urbanistica, «non era semplice, nè affatto scontata». Sta di fatto che in data odierna si è conclusa la conferenza dei servizi fra Regione, Genio civile, Provincia e Comune che ha ridefinito l'area di rispetto fluviale (la distanza delle abitazioni dall'asta del fiume) per la fascia del Cantiere, il quartiere sorto proprio nell'ex cantiere della Direttissima, che si affaccia sul corso d'acqua. In pratica sono state ridisegnate le zone di rispetto e per gran parte delle abitazioni “frontiste” sarà possibile procedere alla sanatoria (le richieste in tal senso erano tutte sospese). Senza quest'esito, come spiega l'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, pendeva ancora su di esse il rischio della demolizione, nonostante si tratti di case che sono lì da più di 60 anni.
Una vicenda annosa quella di quel triangolo di terreno ai piedi della Calvana, a cavallo tra le due linee ferroviarie Firenze-Bologna e Firenze-Pistoia e la sponda del Bisenzio, destinato in primo tempo agli operai impegnati nella costruzione della Direttissima e allo stoccaggio dei materiali, dove, dopo l'inaugurazione nel 1934, si insediarono abusivamente molte famiglie. Un ulteriore tassello di quell'operazione che porterà l'Amministrazione comunale ad acquistare quel pezzo di città (gli ultimi adempimenti con Rete ferroviaria italiana sono in corso) e a “salvare”, assummendo una “procura speciale”, un quartiere composto da oltre 300 nuclei familiari e da almeno tre generazioni di residenti. Quello dell'ex cantiere rappresenta infatti un vero caso urbanistico, sia per come nacque che per i vincoli che si incrociavano anche per la vicinanza del fiume: la maggior parte delle famiglie che vi abitano ora sonno discendenti degli operai che inizialmenteo, negli anni '20, occupavano gli alloggi, come testimonierebbero i cognomi tipici della zona dell'Appennino.
Uno dei vincoli da risolvere per far acquisire alle famiglie la piena proprietà degli immobili in cui abitano da decenni era dato proprio dalla vicinanza del fiume. Ora la fascia di rispetto è stata ridisegnata. E ciò è stato possibile anche per le opere idrauliche compiute sull'asta del fiume (le “briglie” che hanno rallentato la corsa del Bisenzio) e per la risagomatura degli argini, in virtù della pista ciclabile, la cui realizzazione ha deterimato anche interventi di “protezione” rispetto al rischio idraulico. In assessorato fra l'altro sottolineano che il risultato della conferenza dei servizi è stato possibile anche per un lungo lavoro di analisi, cui hanno contribuito anche Regione, Provincia e Genio civile.
Per l'ex cantiere della Direttissima si tratta di un altro passo in avanti verso la soluzione definitiva di un problema che si trascina da più di mezzo secolo.
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