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Comune di Prato

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29/04/2006 15:13
Appuntamenti Il messaggio di saluto di Romagnoli per la festa del 1° Maggio

«Un patto per i diritti del lavoro»

Il primo cittadino invia un messaggio ai segretari confederali di Cgil-Cisl-Uil
Un messaggio di saluto «alle lavoratrici e ai lavortori pratesi», in occasione della Festa del Lavoro, è stato inviato dal sindaco Marco Romagnoli ai segretari confederali di Cgil-Cisl-Uil. Di seguito il testo del sindaco: «Voglio porgere, tramite voi, il mio personale saluto, e a nome dell’Amministrazione comunale, a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori pratesi. La Festa del Lavoro cade, ormai da qualche anno, in un quadro molto delicato dell’economia nazionale e locale, con il lavoro, che proprio in virtù del mancato sviluppo, è stato il più esposto, subendo pesanti conseguenze sul piano dei diritti e delle mancate speranze di futuro, a causa di un aumento della precarietà nelle condizioni materiali e d’esistenza dei lavoratori, soprattutto giovani. L’Amministrazione comunale, proprio in relazione alla crisi del tessuto socio-economico locale, ha posto il tema dello sviluppo, e di nuove e più qualificate possibilità di occupazione, al centro della propria iniziativa, a partire dal Piano strategico fino all’attualità della revisione degli strumenti urbanistici, quale potere reale che è dato ad un Ente locale, di intervenire a sostegno dei processi economici. Certo, in un quadro di costante crescita zero, sono necessarie politiche di respiro nazionale che insieme allo sviluppo pongano nuovamente al centro dell’attività governativa la questione del lavoro, della sua dignità e delle sue prospettive, e anche della sua retribuzione. L’Italia è l’unico Paese con un costo del lavoro alto a cui, però, corrispondono bassi salari. Una situazione che penalizza i lavoratori e non dà vantaggi alle imprese. Occorre eliminare questa forbice, aumentando il reddito dei lavoratori e riducendo, al tempo stesso, i costi alle imprese. E’ un impegno che dovrà essere realizzato dal nuovo governo. Al contempo è necessario che si mantenga la tenuta dello Stato sociale, che termini l’era dei tagli alla politica sociale, che ha messo in crisi le Amministrazioni locali, tanto che il Comune di Prato ha dovuto garantire, prelevandoli dal proprio Bilancio, due milioni di euro di mancati trasferimenti statali. La politica sociale, al contrario, deve diventare uno degli elementi portanti di una nuova politica di sviluppo, uno dei fattori decisivi per la ripresa dell’economia, per l’aumento dell’occupazione. Occorre che ogni livello di governo si assuma le proprie responsabilità, in relazione alle proprie competenze. E che gli Enti locali, come purtroppo è stato in questi anni, non siano lasciati soli ad affrontare questioni inedite, come quella dell’immigrazione, che solleva anche nuove questioni in rapporto al lavoro, allo sfruttamento, alla mancanza dei diritti. Per questo, in occasione della Festa del 1° maggio, avanzo nuovamente la proposta di un grande patto per la legalità, come elemento indispensabile di sviluppo e di affermazione dei diritti dei lavoratori, di tutti i lavoratori. Bisogna unire intenti e volontà, nella consapevolezza che una simile problematica non può essere affrontata esclusivamente e solo in ambito locale, ma che è necessario varare, dalla Regione, al governo nazionale, alla stessa Europa, piani che accompagnino le politiche locali con progetti di più ampia valenza e di più ampia portata. Credo che un patto per la legalità sia una occasione per porre la questione attualissima dei diritti del lavoro e dei lavoratori, per rompere la spirale del precariato e di assenza di futuro, che si addensa soprattutto sui giovani, ma non solo su loro, e per affermare la dignità della persona umana».
476/06

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