02/05/2006 16:30
Mobilità
La giunta approva il nuovo accordo con il Conser
Sì alla nuova convenzione per car-pooling e car-sharing
Concessi ancora in comodato 14 mezzi puliti per i lavoratori del Macrolotto 1, che li utilizzerà nella 'pausa' per i servizi 'porta a porta'
E' stato approvato oggi dalla giunta il nuovo schema di convenzione tra Comune e Conser, società consortile che gestisce i servizi per le aziende del Macrolotto 1, per svolgere servizi di trasporto di pubblica utilità utilizzando mezzi a basso impatto ambientale di proprietà del Comune e affidati in comodato al consorzio. In altre parole proseguirà la fortunata esperienza del car-pooling nell'area industriale, in cui lavorano e si spostano ogni giorno verso casa e viceversa 3500 persone. La convenzione, illustrata dagli assessori all'Ambiente Camilla Curcio e alla Mobilità Enrico Giardi, sarà firmata nei prossimi giorni e avrà durata triennale. L'accordo, stretto nel 2003, prevede l'uso in comodato di dodici mezzi a trazione elettrica e due a trazione termica con alimentazione a metano acquistati dal Comune per un programma di servizi di trasporto di auto collettiva (car-pooling) nei percorsi casa-lavoro-casa concordati con l'Ufficio traffico. Il nuovo testo recepisce inoltre la delibera di giunta dell'anno scorso con cui venne approvato il car-sharing, ovvero l'utilizzo degli stessi mezzi anche per altri servizi interni al Macrolotto, mentre questi non vengono utilizzati per il car-pooling, e a beneficio di dipendenti ed aziende, ma con la stessa finalità: limitare l'uso di mezzi privati per non congestionare le strade e produrre minori emissioni inquinanti. Fanno parte ad esempio dei servizi di car-sharing la raccolta e la spedizione della posta, la raccolta di merce da consegnare agli spedizionieri, la consegna e il ritiro di capi in lavanderia. Il servizio 'centralizzato' di trasporto di persone e merci ha dato luogo ad un servizio di pubblica utilità che si è tradotto in molte macchine in meno in circolazione in entrata e in uscita dal lavoro, se si pensa appunto che le aree industriali rappresentano una grossa fetta del traffico.
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