03/05/2006 12:41
Urbanistica
La risposta dell'assessore Stefano Ciuoffo alla società “Re Sole“
«E' tutto poco serio, un atteggiamento sconcertante»
«Sono venuti sul finire dello scorso anno, hanno chiesto discrezione, ma poi non si sono fatti più vivi»
«All'Ufficio Urbanistica non è stato presentato alcun nuovo progetto per fare uno stadio. Se si vuole stabilire un rapporto col Comune, e coi suoi uffici, lo si fa attraverso atti concreti. Altrimenti sono soltanto chiacchiere. Tutta la vicenda è poco seria». L'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo rimanda al mittente le affermazioni di Stefano Biagini, per conto della società “Re Sole”, su un presunto mancato interessamento dell'Amministrazione comunale circa un'operazione per costruire un nuovo stadio, con centro commerciale ed un albergo.
«La ricostruzione degli avvenimenti - spiega Ciuoffo - è alquanto pretestuosa. Questi signori hanno chiesto un appuntamento all'Ufficio urbanistica sul finire dello scorso anno. Appuntamento regolarmente fissato e al quale ho partecipato con un tecnico dell'Ufficio. Non c'era nulla di informale. Forse considerano le sedi del Comune come se fossero dependance private».
Ma oltre alla forma è proprio sulla sostanza dell'incontro che Ciuoffo non ci sta: «Non si sono presentati con nessun progetto, hanno semplicemente esposto una loro ipotesi. La risposta è stata precisa: la disponibilità del Comune è legata all'esistenza di un progetto sportivo. Progetto che non avevano e non c'è. A cosa serve uno stadio se non a farci giocare qualcuno? Non solo: hanno chiesto anche la massima discrezione, che la cosa non fosse risaputa. A ciò ci siamo attenuti. Dopodichè sono scomparsi, non si sono fatti più vivi. Salvo poi rilasciare in data di ieri dichiarazioni. E' sconcertante. Non hanno presentato nessun progetto, non sono interessati alla squadra di calcio, ma poi è il Comune che non è disponibile. Non è un atteggiamento serio».
Ciuoffo chiarisce anche un altro punto basilare: «Non si costruirà mai uno stadio perchè sotto c'è un supermercato. Questo schema per cui della squadra di calcio si ragiona dopo, prima si consente l'operazione immobiliare, non può avere cittadinanza. Uno stadio nuovo ha ragione d'essere se c'è chi possa utilizzarlo. Il Comune non è una cassa da utilizzare per convenienze private».
«Vorrei far rilevare - prosegue l'assessore all'Urbanistica - che, ad esempio, a Firenze, si ragiona ora di un possibile nuovo stadio, o di una ristrutturazione di quello esistente, al secondo anno di A della Fiorentina, dopo le ben note vicende. E che anche a Spezia la squadra è arrivata in B. Si è investito nella squadra. A Prato deve essere invece diverso: si fanno un po' di chiacchiere, si rendono pubbliche, ma di progetti sportivi neppure l'ombra».
E in ogni caso, conclude Ciuoffo, «se si vogliono fare le cose seriamente, cosa che non pare affatto, lo si fa attraverso un percorso costruito, riscontrabile, verificabile. Fare uno stadio, o qualunque altro intervento, non può essere cosa ridotta alla stregua di rapporti privati e di contatti informali. Non quando di mezzo c'è un'amministrazione pubblica. Forse alla società in questione non hanno ben chiaro cosa sia un Comune o cosa rappresenti per la collettività».
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