11/05/2006 15:22
Cultura
Di nuovo in città i capolavori del Museo Civico
Conclusa in Giappone la mostra sul 'Tesoro di Prato'
Oltre 90mila visitatori alle esposizioni di Tokio, Gifu, Hiroschima
Sono di nuovo a Prato le sessanta opere d'arte protagoniste della più importante spedizione culturale all'estero che abbia mai riguardato la città di Prato e il Museo Civico. Con un successo di pubblico davvero difficile da prevedere, si è conclusa la mostra sul 'Tesoro di Prato' che ha incantato quasi centomila giapponesi durante le esposizioni nelle città di Tokio, Gifu e Hiroshima.
Soddisfatti per questo risultato gli organizzatori e, in particolare, l'assessore alla Cultura del Comune, Andrea Mazzoni che, nella conferenza stampa di oggi, ha sottolineato l'attenzione e la curiosità assolutamente non superficiale rivolta ai nostri capolavori dai cittadini del Sol Levante. 'L'interessee che le nostre opere hanno suscitato in Giappone - ha osservato Mazzoni - rappresentano per la nostra amministrazione un ulteriore incentivo a favorire con maggior rapidità possibile la riapertura del Museo Civico, dove tutti i pratesi possano tornare a godere del nostro prestigioso patrimonio artistico'.
L'assessore provinciale al Turismo, Roberto Rosati, presente alla mostra in Giappone per una inziativa di promozione del territorio pratese e dei prodotti enogastronomici di eccellenza, ha sottolineato l'importanza della mostra come occasione per incentivare il turismo giapponese nella nostra città. 'I turisti provenienti dall'Asia - ha detto Rosati - rappresentano un terzo del flusso turistico globale. Di questi la metà sono giapponesi; iniziative come quella della mostra non possono che essere di spinta ad aumentarne la quota'.
Inaugurata il 9 settembre dello scorso anno a Tokio, la mostra “Il tesoro di Prato”, si è conclusa alla fine di febbraio al Museum of Art di Hiroshima, dopo una sosta al Museum of Fine Arts della piccola città di Gifu . Grande il successo di pubblico in tutte e tre le città: a Tokyo, al Seiji Togo Memorial Sompo Japan Museum of Art, “I tesori di Prato” hanno attirato 40mila visitatori, al Museum of fine art della piccola città di Gifu, dal 3 novembre fino a Natale, ne sono stati contati 20mila. A Hiroshima, al Museum of art, i visitatori sono stati ben 32mila, per un totale complessivo di 92mila presenze.
Dalla prestigiosa rivista mensile d’arte giapponese, Gallery, è arrivato perfino il riconoscimento di 'migliore mostra presentata in Giappone nel 2005' a seguito di un sondaggio indetto fra i lettori.
Non è la prima volta che Prato porta i suoi capolavori all'estero: era accaduto che Prato avesse “prestato” le proprie opere per mostre internazionali, ma è senza precedenti un'esposizione estera esclusivamente dedicata alla città tessile, considerata in Giappone la 'piccola Manchester'.
Il progetto espositivo, proposto dalla Art planning rey inc., è stato realizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio, il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico per le province di Firenze, Pistoia e Prato e la Diocesi di Prato.
La mostra ha rappresentato una sintesi della pittura pratese nelle sue diverse fasi a cominciare dalla stagione aurea del Tre-Quattrocento: oltre alle celebri opere di Filippo Lippi e del figlio Filippino, nonchè dei loro numerosi collaboratori, in esposizione altre opere su tavola e su affresco realizzate nelle più importanti botteghe artistiche del territorio pratese in pieno Quattrocento. Opere che hanno consentito di assistere all’evoluzione della pala rinascimentale e del suo complesso sistema di relazioni: i simboli, i colori, la prospettiva per evidenziare i rapporti tra la Vergine, i santi, i donatori e gli osservatori reali. In esposizione, tra gli altri, la predella di Bernardo Daddi con le Storie della Cintola del 1333-34, vera iconografia di vita quotidiana. La mostra ha presentato, inoltre, opere del Cinquecento, Seicento, Settecento e Ottocento di particolare valore artistico.
Il catalogo “I Tesori di Prato”, realizzato per l'occasione, è curato per la parte italiana da Maria Pia Mannini, conservatrice del Museo Civico di Prato e da Cristina Gnoni, con introduzioni a cura del soprintendente regionale Antonio Paolucci e del soprintendente Sbaa Bruno Santi. Tutte le spese sono state sostenute dall'Art planning rey inc. di Tokyo compreso, tra l'altro, il restauro delle opere che necessitavano di un intervento conservativo, allestimenti, imballaggio e trasporto, scorta e catalogo.
Le opere erano state assicurate per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro.
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