19/05/2006 15:57
Consiglio Comunale
Approvato l'Ordine del giorno del centrosinistra sulla Carta
«No ad una Repubblica presidenziale-dittatura dell'esecutivo»
In vista del referendum l'atto punta il dito contro la legge di riforma costituzionale dell'ex maggioranza di Palazzo Chigi
La Costituzione e il referendum di giugno sulla riforma della Carta è stata al centro dell'ordine del giorno approvato ieri in Consiglio comunale. A presentarlo sono state la maggioranza di centrosinistra, Rifondazione comunista e Sinistra per Prato viva. L'atto si scaglia contro la legge di riforma costituzionale approvata dalla precedente maggioranza parlamentare, che modifica oltre un terzo dei 139 articoli della Carta del 1948 'eccedendo le semplici revisioni'. L'odg critica particolarmente la concentrazione di poteri nella figura del premier e il depotenziamento del Presidente della Repubblica, chiedendo per questo al sindaco di promuovere azioni di informazione e diffuzione dei valori della Costituzione affinchè si ottenga 'la sua piena attuazione per la costruzione di un'autentica democrazia'. Ad illustrare l'atto e ad aprire il lungo dibattito che è seguito è stato Moreno Zazzeri, capogruppo dei Comunisti italiani: «Con la riforma che cambia 53 articoli su 85 nella seconda parte della Costituzione si passa da una Repubblica parlamentare ad una presidenzilae e forse sarebbe meglio dire che ci avviamo a diventare un principato. Nel sistema confezionato da Forza Italia e lega il Presidente della Repubblica non è più garante della cOstituzione, ma ha un ruolo puramente decorativo, il Parlamento non da più la fiducia al Governo, ma il premier lo può sciogliere, mentre il Senato non può più fare leggi nazionali. Non c'è insomma nessun contrappeso democratico, solo lo strapotere del premier». Le accuse sono state rispedite al mittente dal centrodestra, che a più voci ha difeso la riforma sostenendo la necessità di modernizzare ed adeguare il secondo titolo della Carta e affermando che «un rafforzamento anche maggiore dell'esecutivo era previsto anche dalla Bicamerale per la riforma costituzionale voluta da D'Alema nel 1997».
cb
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