30/05/2006 09:40
Immigrazione
Il sindaco scrive al ministro dell'Interno on. Amato
«Attenti ad una nuova sanatoria»
Romagnoli chiede un incontro «per mettere a disposizione l'esperienza di Prato»
«La conoscenza della realtà pratese, l’analisi di questo osservatorio farà capire meglio e più da vicino l’impatto che potrebbe avere una nuova sanatoria, oppure lo scarso valore di politiche industriali che mirano prevalentemente ad assicurarsi a basso costo manodopera generica e dequalificata. Queste strade hanno ormai da tempo dimostrato limiti e debolezze». E' il passo principale della lettera che il sindaco Marco Romagnoli ha indirizzato al ministro dell'Interno on. Giuliano Amato sul tema dell'immigrazione e delle politiche di regolazione dei flussi, chiedendo allo stesso ministro un incontro «per mettere a disposizione» del ministero «la lunga esperienza maturata» da Prato «in materia d'immigrazione».
Nella sua missiva il sindaco, dopo aver scritto che «che il fenomeno migratorio di tanti esseri umani sarà uno dei temi che maggiormente impegneranno l’azione del nuovo Governo», ricorda al ministro che Prato «rappresenta uno dei migliori e maggiori punti di riferimento in ambito nazionale ed europeo, sia perché ha uno dei più alti tassi d’immigrazione in rapporto alla popolazione autoctona e al proprio territorio, sia per alcune specificità (qui, per esempio, si trova la più numerosa comunità cinese presente in Italia)».
E' in virtù di queste caratteristiche, «anche alla luce di alcune posizioni assunte in questi giorni da esponenti governativi», che il sindaco sottopone all'attenzione del ministro «la disponibilità mia e della città che rappresento, affinché Prato diventi un interlocutore in materia anche per le future scelte governative».
Quindi il passo più emblematico della lettera di Romagnoli: «La conoscenza della realtà pratese, l’analisi di questo osservatorio farà capire meglio e più da vicino l’impatto che potrebbe avere una nuova sanatoria, oppure lo scarso valore di politiche industriali che mirano prevalentemente ad assicurarsi a basso costo manodopera generica e dequalificata. Queste strade hanno ormai da tempo dimostrato limiti e debolezze. Oggi più che mai c’è bisogno di ingressi programmati di cittadini stranieri, di ricorrere ad assunzioni finalizzate ad un processo di crescita complessiva del Paese oltreché di garantire l’integrazione delle comunità straniere nella nostra società, nel rispetto della legalità e delle regole sulle quali si basa la nostra civile convivenza».
Il sindaco chiude con la richiesta di un incontro: «Sicuro della sua sensibilità e del suo impegno al riguardo, sono a richiederle un incontro presso il ministero per poter approfondire la questione e mettere a disposizione la lunga esperienza maturata dalla mia città in materia d’immigrazione. In attesa di poter dare un costruttivo contributo alle future proposte del Governo, colgo l’occasione per augurarle buon lavoro e porgerle i saluti più distinti».
602/06
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