03/06/2006 13:25
Immigrazione
Un intervento della presidente della Circoscrizione centro
Mattei: «La legalità è un valore per garantire i diritti»
Sostegno all'iniziativa del sindaco: «Bisogna dare a Prato gli strumenti per affrontare il problema»
«Ci sono due modi per affrontare il tema di una immigrazione così massiccia, come quella che sta investendo la nostra città: scendere nell'arena e affrontare i conflitti, l'incomunicabilità, le difficoltà a condividere l'illegalità diffusa; oppure raccontarci che i problemi vanno solo governati...sì, ma con quali strumenti?». Inizia così la lettera della presidente della Circoscrizione Centro Rosita Mattei, che interviene nel dibattito apertosi con la lettera inviata dal sindaco Marco Romagnoli al ministro dell'Interno on. Giuliano Amato.
Prosegue la presidente Mattei: «Di fronte ai problemi aperti in alcuni quartieri della città, ci sarebbe bisogno di interventi massicci, in termini di investimenti urbanistici, di intensificazione dei controlli, di attivazione di progetti mirati a formare nuove figure di mediatori socio-culturali, investendo sui giovani stranieri, cinesi e non, di seconda generazione. Ma l'Amministrzione comunale non ha strumenti sufficienti. Basti pensare alle questioni che si aprono per garantire a tutti l'accesso alla scuola».
Scrive Rosita Mattei: «Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito, una sola volta, alla parata di un ministro dell'Interno, in via Pistoiese, in occasione delle amministrative 2004: il giorno dopo l'interesse per Prato era già sfumato. Oggi il sindaco lancia un Sos: Prato non può reggere un ulteriore flusso di immigrati e c'è, semmai, bisogno di aiuti da parte del nuovo governo, per sostenere una situazione così complessa».
Quindi la chiusura dell'intervento: «La nostra è una città che è riuscita a mantenere, in tutti questi anni, un alto senso civico. Persino le manifestazioni dimostrative, come quelle recenti, di cartelli “Fai da te” appesi agli usci di casa, sono contenute e vogliono solo sottolineare l'urgenza dei problemi che abbiamo davanti. La reazione dell'on. Frias mette in luce un atteggiamento che non è nuovo di una certa sinistra: parlare di un problema, sottolineare gli aspetti dell'illegalità e della mancanza di regole, equivale ad essere “leghisti”? Una lezione di “moralità” che Prato non si merita e che non merita il suo sindaco. Tolleranza ed integrazione sono valori che si conquistano attraverso la conoscenza, la mediazione, ma anche la repressione di illegalità diffuse».
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