06/06/2006 13:34
Urbanistica
L'assessore Ciuoffo scrive al collega regionale Artusa
Rischio blocco cantieri per procedure antisismiche
«Solo un inutile appesantimento burocratico, ma non cresce l'efficacia dei controlli»
«E' immaginabile una crescente difficoltà del settore delle costruzioni e della struttura preposta nell'assolvere al nuovo adempimento amministrativo e, in questa direzione, stiamo raccogliendo le sollecitazioni preoccupate degli operatori del settore, per le gravi ricadute sul piano occupazionale ed economico in generale». La “crescente difficoltà”, esternata in una lettera dell'assessore all'Urbanistica Stefano Ciuoffo, indirizzata al collega regionale all'Ambiente e tutela del territorio Marino Artusa, deriva dalla dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 105, comma 3, della nuova legge regionale urbanistica 1/2005, concernente la disciplina sui controlli in zona sismica.
Sta di fatto che la cancellazione dell'articolo, che riprendeva la normativa di una precedente legge regionale del 1982, che scrive Ciuoffo «aveva dimostrato un'ottima efficacia e snellezza applicativa», rischia di creare più problemi di quanto ne risolva.
Quello che a prima vista sembra un maggior sistema di rigore nei controlli è per l'assessore comunale «un appesentamento burocratico, che non aumenta in niente l'efficacia dei controlli che il Genio civile ha fin qui effettuato, compiendo un ottimo lavoro». Il risultato infatti della dichiarazione di illegittimità è che dal semplice deposito della documentazione antisismica, su cui poi il Genio civile effettuava controlli selettivi, si passa ad una procedura in cui sono necessari 60 giorni per ottenere una risposta. «Grande è la preoccupazione - spiega Ciuoffo - degli operatori e dello stesso Genio civile, che si trova ad dover eseguire maggiori adempimenti burocratici senza poter accrescere i controlli. L'effetto è che aumenterà la burocrazia ma non le garanzie sulle costruzioni». E, come se non bastasse, esiste il concreto rischio di bloccare i cantieri, con le coseguenze evocate dall'assessore pratese per quanto concerne l'occupazione e l'economia.
Per questo Ciuoffo non si limita a lanciare una sorta di grido d'allarme, ma chiede interventi alla Regione. «Pur comprendendo - chiude infatti la sua lettera l'amministratore del Comune di Prato al collega Artusa - le difficoltà della situazione che si è determinata, si evidenzia la necessità che siano individuati dei possibili rimedi con urgenza, in particolare per quanto riguarda le varianti in corso d'opera».
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